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Keita per riaccendere la scintilla, una settimana per misurare le ambizioni
NEWS DEL GIORNO – Alla squadra di Pioli serve fiducia e un pizzico di fantasia…
Pubblicato il 2/11 alle 18.30
NEWS DEL GIORNO – Ha bruciato le tappe Keita Baldé, solo una manciata di giorni per lasciarsi alle spalle una una lesione distrattiva del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro. Un paio di settimane di cure e lavoro specifico, e all’indomani della brutta sconfitta contro il Milan un sorriso per Pioli: alla ripresa in campo c’è anche lui. Recupero certificato, lo spagnolo di origine senegalese ha svolto praticamente l’intera seduta in gruppo, non rinunciando nemmeno alla partitella in famiglia di fine allenamento. Il tecnico emiliano non ha ancora deciso chi manderà in campo giovedì a Trondheim contro il Rosenborg, ma il turnover potrebbe essere totale e l’occasione per tornare a mettere benzina nelle gambe dell’attaccante appena rientrato è ghiotta.
GOL CERCASI – “Se il derby vale doppio? No, molto di più“, ha risposto Pioli a chi dopo il match contro il Milan gli ha chiesto della stracittadina della prossima settimana. La Lazio è crollata anche in casa per la prima volta in stagione e con la caduta dell’Olimpico si crepano leggermente anche alcune piccole certezze biancocelesti. L’imprevedibilità di Felipe Anderson e Candreva latita, la squadra fa fatica ad essere imprevedibile e punge poco. La doppia sconfitta contro due ex che hanno dato tanto alla causa laziale, Reja prima e Mihajlovic poi, ha fatto sì che l’umore intorno al gruppo si facesse un po’ più cupo. Le punte faticano a segnare, Klose è ancora fermo a zero, Djordjevic non ha ancora ritrovato la migliore condizione dopo l’infortunio che lo ha tenuto fermo per più di un mese. Matri è a quota 3, ma sta ancora cercando la sua dimensione in biancoceleste. Con questi numeri, se si spengono anche i pezzi pregiati, c’è bisogno di una scossa per riavviare il motore: scintilla che potrebbe arrivare proprio da Keita, in stagione uno dei migliori del reparto offensivo laziale e fin qui autore di giocate e gol importanti, in grado di tenere alta la testa della squadra tutta in momenti complicati.
AMBIZIONI IN UNA SETTIMANA – Il menù della settimana è scritto: in Norvegia per portare a casa la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, poi la portata principale nella capitale. Il day after del match con il Milan porta con sé strascichi pesanti a livello numerico. La Lazio è a 6 lunghezza dalla vetta (condivisa da Fiorentina e Inter) e a 5 punti dal terzo posto della Roma. A livello di classifica non c’è da allarmarsi, ma il dato su cui riflettere sono le reti incassate: 18, la seconda peggior difesa, con il Carpi unica formazione ad aver fatto peggio. I 12 gol subiti contro Napoli, Chievo e Milan sono la dimostrazione che quando la Lazio va sotto fa fatica a tirare fuori il carattere. Domenica contro la Roma i nervi saranno fondamentali, qualsiasi sia l’evoluzione della partita. Prima c’è il Rosenborg, che merita tutto il rispetto possibile, ma che Pioli considera al momento alla stregua di uno sparring partner: “Martedì deciderò primo la formazione per la Roma, di conseguenza quella per l’Europa League“, ha ammesso candidamente. Torna Keita per tentare di riaccendere la scintilla e per far ripartire la Lazio, che in settimana si misurerà con le proprie ambizioni. “Manca poco per diventare grandi“, caricava l’ambiente il tecnico alla vigilia, “Questa non è la mia Lazio“, l’analisi dopo il Milan. Pioli ha chiesto carattere e passa proprio da qui l’evoluzione della “sua Lazio“, giovane, bella e ancora altrettanto fragile, pronta ad incappare in qualche errore di gioventù di troppo, sempre propedeutico alla crescita. Alcune cadute sono inevitabili nel percorso di crescita di una formazione che vuole sempre e comunque dominare l’avversario e imporre sé stessa: Il tecnico emiliano lo sa e non vede l’ora di diventare grande, insieme alla sua squadra.
Gian Marco Torre
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