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LAZIO NELLE SCUOLE LIVE. Presenti Hernanes, Dias e Kozak. La proposta: «Nastri per Mirko e Morosini nel volo di Olympia»

Ricomincia l’appuntamento che ha contraddistinto questa stagione biancoceleste

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LAZIO NELLE SCUOLE LIVE. Presenti Hernanes, Dias e Kozak. La proposta: «Nastri per Mirko e Morosini nel volo di Olympia»

Ricomincia l’appuntamento che ha contraddistinto questa stagione biancoceleste

12.00 – Al termine della mattinata, Libor Kozak si ferma a parlare con i cronisti presenti, tra cui ci sono anche quelli di Lazionews.eu. L’attaccante ceco non potrà essere in campo domenica contro il Lecce perché dovrà scontare un turno di squalifica in un momento così delicato per la corsa alla Champions: «E’ un peccato non esserci. Per noi è un sogno, un paradiso arrivare in Champions. Mi dispiace non esserci, ma ci credo, vado allo stadio perché è importante questa domenica. Noi ci crediamo a questo obiettivo». In compenso torna Hernanes; può essere fondamentale per il finale di stagione? «Parlare di valori individuali non ha senso, contano tutti. Mi dispiace per le squalifiche e gli infortuni, è stato una stagione penalizzante, ma ora lottiamo tutti insieme per l’obiettivo. La Champions dipende solo da noi come sempre. Bisogna fare una guerra per arrivarci». Kozak viene spesso dipinto come ‘il cattivo’: «Purtroppo basta un momento e la gente ti ricorda come uno che gioca sporco, cattivo. Per adesso è così, c’è gente che pensa così e mi dispiace perché non è cosi, io faccio il massimo e mi dispiace che lo pensano. Il mio obiettivo non è fare male agli altri». Per quanto riguarda il futuro, c’è la Lazio nella testa di Kozak? «Vediamo più tardi, adesso è il momento di pensare a fare il massimo in campo nell’ultimo mese. Se pensavo di giocare di più? Sì. Mi aspettavo di giocare di più, ma ci sono grandi campioni qui e non è facile. Io sono paziente e aspetto la mia chance per far vedere che posso giocare di più. Come è giocare con Klose? Per me e per tutti è un aiuto grandissimo perché sappiamo che c’è un campione con esperienza incredibile. Quando ho giocato accanto a lui mi sono sentito più sicuro, più leggero. Mi ha dato tanti consigli, ci sono momenti di gioco in cui mi ha dato tanto. Quando gioco con lui è una scuola per me»

11.15 – Cominciano le curiosità per i giocatori biancocelesti. Il primo a rispondere è André Dias, al quale viene chiesto dei derby vinti contro la Roma: «Il derby vinto dà emozioni uniche. Ho giocato tante partite importanti in Brasile, ma quello che ho visto a Roma è unico, è il coronamento di tanti sforzi fatti». Alla rappresentativa della Lazio viene poi chiesto un commento sulla morte di Chinaglia e a rispondere è Canigiani: «Giorgio è l’icona del club. Chi come me era ragazzo all’epoca è rimasto travolto da quella Lazio e da Chinaglia. Lui è stato la storia sportiva del club». La parola passa a Hernanes, che si racconta così: «Gioco sin da piccolo piccolo, da San Paolo ho deciso di fare il calciatore, avevo 16 anni. Prima giocavo per divertirmi, ma lì decisi di fare questo nella vita. Non mi sento un campione, sono solo felice di fare quello che mi piace. Spero di crescere ancora…» Prende parola anche Kozak: «Diventare calciatore vuol dire anche sacrificio. Ad esempio, lasciare casa e venire a Roma non è stato facile per me; ma per voler far questo lavoro al meglio e ho deciso di venir via da casa».

Torna a parlare il centrocampista brasiliano: «La mia vita fino ai 20 anni era scuola e calcio, poi sono uscito come giocatore professionista e ho messo su famiglia. Da lì è cambiata anche la mia vita. L’arrivare a essere comunque apprezzato oggi è il coronamento di tanti sacrifici». A Hernanes viene poi chiesto un commento sul problema della violenza negli stadi: «In Italia ho conosciuto una realtà diversa, ma in Brasile è anche peggio. Lo sport è una cosa che unisce e non può essere negativa; la passione però, alle volte, non fa ragionare. Bisogna battere molto sulla lealtà e la sportività sperando che non succedano più cose così», che il brasiliano davanti a circa 100 bambini della scuola media presenti nella palestra. La parola torna a Dias: «E’ stato difficile ambientarmi in Italia, in più ho fatto il trasloco con la famiglia sapendo che quello che avevo fatto per una vita in Brasile non potevo rifarlo in Italia». Ancora Hernanes: «La soddisfazione più grande della mia carriera è stato indossare la maglia del mio Paese». Kozak commenta la morte di Piermario Morosini: «E’ una tragedia, non è facile andare avanti. Mi dispiace moltissimo…» Anche Hernanes parla dello sfortunato giocatore del Livorno: «Una volta ero in Brasile ed è morto un giocatore, non ci si capacita di come possano succedere queste cose. Non si può capire. Ho sentito che poi la sua famiglia era già stata fortemente toccata. Lui aveva una grande forza, era un guerriero per come ha affrontato i problemi che la vita gli ha messo davanti. E’ morto facendo la cosa che più gli piaceva». Anche Dias interviene sull’argomento: «Non te ne fai una ragione di una tragedia simile, lo dobbiamo ricordare sempre, così come il piccolo Mirko. Il loro ricordo dovrà restare sempre con noi». Intanto, i ragazzi nella palestra sono diventati circa 250. Poi Juan, l’addestratore di Olympia, ha lanciato una proposta, quella di far fare all’aquila il prossimo volo con due nastri, uno per Mirko e uno per Morosini, con i loro nomi scritti.     

11.05 – E’ arrivato anche Libor Kozak

10.55 – I due brasiliani della Lazio sono arrivati ora nella scuola e sono stati accolti dall’inno d’Italia suonato per loro dagli stessi studenti. E’ arrivata anche Olympia, accompagnata da Juan.

 

La Lazio torna nelle scuole per insegnare ai più piccoli i valori dello sport sano. Oggi una delegazione biancoceleste fa visita alla scuola media statale Di Consiglio di Via Corropoli, zona Case rosse. Nell’istituto saranno presenti Hernanes e Dias.

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