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Le due facce di Felipe, 365 giorni che sembrano una vita
NEWS DEL GIORNO – Un anno fa il primo gol in A: il Pipe si aggrappa a dicembre…
Pubblicato l’8/12 alle 17.51
NEWS DEL GIORNO – 7 dicembre 2014, Parma. Risale ad un anno (e un giorno) fa la prima rete di Felipe Anderson in Serie A, primo atto di un escalation di classe e gol decisivi, che hanno trascinato in alto la Lazio ed entusiasmato i tifosi biancocelesti. Quella domenica di dicembre è ora soltanto un ricordo sbiadito, finito lentamente nel dimenticatoio, di pari passo con le prestazioni del brasiliano, che nelle ultime giornate ha collezionato diverse panchine pagando più di tutti il momento buio della squadra. Giovedì torna l’Europa, la Lazio ha già conquistato primo posto e qualificazione, ma la sfida con il Saint Etienne, sicuro della seconda piazza nel gruppo di Europa League, rappresenta un vero e proprio trampolino di (ri)lancio, per il numero 10 e per la truppa di Pioli tutta.
TOCCA A PIPE – In terra francese Felipe Anderson scenderà quasi certamente in campo dal primo minuto: Kishna è fermo ai box per un problema al ginocchio, Keita è squalificato e guarderà i compagni da fuori, riflettendo sulla maxi stangata (4 giornate) che la Uefa gli ha inflitto dopo il rosso diretto rimediato contro il Rosenborg. Dopo aver seguito la partita contro il Dnipro dalla tribuna a causa di un fortissimo torcicollo e due panchine consecutive, contro Empoli e Palermo, Pioli tornerà ad affidarsi al brasiliano, molto probabilmente sfruttandolo da esterno nel 4-4-2 che sta studiando a Formello durante questo ritiro forzato. Nonostante qualche decisione drastica, in cui il tecnico emiliano ha provato a mischiare le carte facendolo partire dalla panchina, il mister lo ha sempre impiegato in campionato. 15 presenze in 15 giornate, per un totale di 960 minuti collezionati sul terreno di gioco. Quattro gol in Serie A, uno in Europa League: il numero 10 (insieme a Biglia) è l’attuale capocannoniere biancoceleste, e il dato la dice lunga sul momento della Lazio.
AMULETO DICEMBRE – Perché quello che si è visto finora in questa stagione è un Felipe Anderson discontinuo, che ha alternato giocate sontuose a partite in cui è rimasto totalmente fuori dai radar, senza lasciare minimamente il segno. E pensare che in estate sembrava maturato definitivamente: maglia numero 10 sulle spalle, a simboleggiare la sua voglia di prendere la Lazio per mano e portarla in alto, nonostante le sirene di mercato in arrivo da mezza Europa. Pochi mesi dopo Felipe Anderson cerca la seconda rinascita, proprio a dicembre, quel mese che lo scorso anno lo ha lanciato nell’Olimpo del calcio nostrano. Lo stesso mese, solo un paio di settimane più tardi mise a segno anche la sua prima doppietta, a San Siro contro l’Inter, nell’ultima partita dell’anno solare. Anche quest’anno i biancocelesti chiuderanno al Meazza, proprio contro i nerazzurri. Alle porte di dicembre, stavolta di due anni fa, il primo gol in assoluto con la Lazio, in Europa League nella sfida contro il Legia Varsavia. Una serie di segnali incoraggianti, a cui aggrapparsi con forza: un talento come quello visto la scorsa stagione non può essere scomparso. Testa in alto e petto in fuori: questa Lazio ha bisogno del miglior Felipe per uscire dalla crisi, Pipe ha bisogno di riprendersi la Lazio per tornare a sorridere.
Gian Marco Torre
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