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CORRIERE DELLO SPORT. LAZIO, altra brutta frenata
Una sintesi dell’articolo del Corriere Dello Sport. Candreva compensa l’autogol di Diakitè, ma il Novara, la castiga con Mascara…
CORRIERE DELLO SPORT. LAZIO, altra brutta frenata
Una sintesi dell’articolo del Corriere Dello Sport. Candreva compensa l’autogol di Diakitè, ma il Novara, la castiga con Mascara…
Sfinita dalla stanchezza e dagli infortuni, ma soprattutto senza attaccanti che possano far sopportare la prolungata assenza di Klose, la Lazio si è fermata. E’ ancora terza, ma non riesce più ad andare avanti. Sta rallentando in volata e adesso rischia davvero di perdere la Champions. La squadra di Reja, che s’era fatta rimontare in casa con il Lecce fallendo l’allungo decisivo, ieri ha perso a Novara. Un solo punto nelle ultime due giornate, ne resta uno di vantaggio sul Napoli, con la prospettiva di andare a giocarsi domenica a Udine una partita da ultima spiaggia. Può ancora succedere di tutto, ma la Lazio dovrebbe riprendere a correre e vincere. Invece non sta bene, non ha più risorse offensive e fuori casa continua a perdere. Vere e proprie occasioni non ce ne sono state, a parte un siluro su punizione respinto con i pugni da Marchetti, ma un paio di mischie sì e quasi nello stesso modo è arrivato l’autogol di Diakitè, rimediato poi dal pareggio di Candreva. Sembrava che la squadra di Reja potesse prendersi la partita, ma il copione non è cambiato nella ripresa. Venti minuti di niente sino al gol di Kozak, prima concesso e poi annullato con diversi secondi di esitazione. Furiosa protesta di Garcia e di tutto il Novara. Il ripensamento di Orsato dopo la consultazione con il guardalinee Altomare giustificato dalla moviola: nel contrasto con Morganella, Diakitè ha toccato per ultimo il pallone, mettendo Kozak in fuorigioco. Giusto annullare. L’arbitro semmai si può discutere per l’intransigenza nei confronti del centravanti ceco, condizionato al punto di non prenderne una di testa per paura di essere cacciato dal campo e la fiscalità su Candreva. Alla prima protesta, massacrato per settanta minuti, ha preso il giallo e dovrà saltare Udine. La Lazio, con la forza della disperazione, si è buttata in avanti alla ricerca di un gol buono, fallendo altre quattro clamorose occasioni con Mauri, Alfaro, Dias e Ledesma, una punizione velenosa a girare su cui non è arrivato nessuno della Lazio ma Fontana in tuffo sì. A tempo scaduto sarebbe stato almeno il pareggio dopo il gol su punizione di Mascara che ha deciso la partita quasi all’ottantesimo. Poco, troppo poco. Ma questa oggi è la Lazio. Reja paga l’infortunio di Klose, le cessioni di Cisse e Sculli, ancora prima quelle di Floccari e Zarate. Se finisci con il tridente formato da Kozak, l’uruguaiano Alfaro e Antonio Rozzi, un ragazzino della Primavera, diventa più difficile trovare i gol per la Champions. Tutto, nel calcio, ha una precisa logica.
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