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Lazio-Sampdoria dalla A alla… Z
DALLA A ALLA Z – La rubrica che racconta il match con le lettere dell’alfabeto…
LA PARTITA DALLA A ALLA… Z – Stasera all’Olimpico si sfidano due squadre che attraversano un momento di dura crisi: la Lazio, che sinora ha perso più della metà delle gare disputate ospita la Sampdoria che ha perso malamente le 3 partite del nuovo corso con Montella come allenatore. Pioli sa che potrebbe essere la sua occasione e vuole giocarsela bene: dopo i fatti della settimana, da Formello ai comunicati della Curva Nord in radio, una vittoria scioglierebbe le tensioni, proiettando la squadra verso una lenta ripresa. Lazionews.eu vi racconta con “La partita dalla A alla…Z” il match con tutte le lettere dell’alfabeto. Buona lettura.
A di Attacco a sorpresa. Tre attaccanti che oltre al gol puntano al riscatto. Oltre ad una difesa critica, vi è anche un reparto offensivo poco produttivo ed è il motivo per cui sono stati fatti ruotare spesso. Contro i blucerchiati Klose era dato per favorito, ma viste le buone prestazioni di Matri e Djordjevic in Europa League ora tutto è in discussione: nello specifico l’ex Juventus ha dimostrato di essere uno dei migliori nella gara contro il St.Etienne e potrebbe anche essere la scelta di Pioli dal primo minuto.
B di Bookmakers. Entrambe le squadre non vincono da sei giornate, ma tra Lazio e Sampdoria i bookmakers scelgono la squadra di Pioli. I biancocelesti hanno vinto le ultime tre partite giocate con i blucerchiati e con la squadra di Montella sono imbattuti dal 2010. Numeri piuttosto solidi impossibili da trascurare per i quotisti, nonostante il momento difficile e la contestazione dei tifosi. Dunque in tabellone la vittoria si gioca a 1,47 su Snai, contro il 4,15 del pareggio e il 7,00 del segno «2». Ben sette i No Goal centrati negli otto testa a testa più recenti, un altro pagherebbe 1,80. Poco più in alto il Goal (1,90), il terzo Over di fila della Samp è invece a 1,80.
C di Calvarese. È Gianpaolo Calvarese di Teramo l’arbitro designato a dirigere Lazio-Sampdoria, gara valida quale 16.a giornata del campionato di Serie A TIM 2015/16. Ad affiancare il fischietto abruzzese ci penseranno gli assistenti Claudio La Rocca di Ercolano e Fabrizio Posado di Bari; quarto ufficiale sarà Ciro Carbone di Napoli; gli arbitri addizionali saranno Massimiliano Irrati di Pistoia e Renzo Candussio di Cervignano.
D della Dura legge della Nord. Comunicati su comunicati, la Curva Nord è furibonda. “La situazione insostenibile che stiamo vivendo ha dei responsabili ben precisi, mentre le conseguenze le subiscono, da sempre, i tifosi. Prima di tutto la società, figlia di un presidente che si permette di insultare non gli ultras, ma tutto il popolo Laziale e che, regolarmente, disattende il promesso salto di qualità. Un presidente che merita di stare solo. Al secondo posto la squadra colpevole, oltre che di scarso impegno, di non essersi mai schierata al fianco di una tifoseria colpita da una repressione senza precedenti. Dignità e Amore non vanno mai calpestate, insultate e ingannate. Dal canto nostro continueremo a tifare, soltanto in trasferta, per la nostra gente e per la nostra maglia, consapevoli, comunque, che chi la indossa non merita l’affetto di questo meraviglioso popolo”.
E di Europa League. La Lazio non torna alla vittoria, ma almeno mantiene l’imbattibilità in campo europeo. Contro il Saint-Etienne finisce 1-1 e succede tutto nella ripresa: apre Matri, risponde Eysseric, con Berisha che si lascia sorprendere da fuori con una conclusione non certamente irresistibile. I biancocelesti si qualificano quindi come primi del girone ed aspettano gli avversari dei sedicesimi.
F di Felipe goleador. Contro la Samp, Anderson sa il fatto suo. Il miglior marcatore della Lazio è proprio lui con 4 centri, mentre quello della Sampdoria è Eder con 10. Il numero 10 biancoceleste, un po’ troppo assente in questo inizio di campionato, potrebbe essere l’uomo in più per Pioli che spera di trovare la carte vincente e salvare la panchina.
H di Hoedt. Per la sfida di stasera torna a disposizione Hoedt al centro della difesa, anche a causa della squalifica di Mauricio. Il giovane olandese sembra essere uno dei punti cardine della difesa biancoceleste che proprio contro la fondamentale partita contro la Samp proverà a convincere Pioli per prendersi la maglia da titolare.
I di Infermeria. “Notizie positive per Stefano Mauri e Eddy Onazi, oggi tutti e due gli atleti sono tornati ad allenarsi con il resto del gruppo. Senad Lulic sta proseguendo le medicazioni e sta rispondendo positivamente. La vascolarizzazione della falange è stata bloccata, non ci sono segni di morte del tessuto, da domani dovrebbe ricominciare a tornare in palestra per allenare gli arti inferiori. Valuteremo la situazione giorno per giorno. Basta ha fatto differenziato in palestra per un lieve affaticamento ad una coscia, aspettiamo domani, ma era inutile rischiare. Altre novità non ci sono”. Queste le parole del medico sociale Bianchini prima del match contro la Samp che vede ancora diversi infortuni in casa biancoceleste.
L di Letame. L’accoglienza a Formello per il presidente si accende di odori forti. Due lunghi striscioni: uno indirizzato al presidente, l’altro alla squarda. “Lotito: te stai a magna tutto, magnate pure questa”, con annessi tre bei sacchi di maleodorante letame. Infine il testo del secondo: “Squadra nella merda volete farci affogare, ma prima ve la facciamo mangiare”. Escrementi e disonore, quello che merita la squadra per il centinaio di tifosi presenti alla contestazione. Dopo le carote di Trigoria, i laziali non volevano certamente essere da meno.
M di Milinkovic-Savic. E’ pronto a riprendersi una maglia da titolare, lui che permette a Pioli centimetri in area di rigore e fisicità in mezzo al campo, senza dimenticare la possibilità di passare a partita in corso al 4-3-3. Il classe ’95 sembra così in pole position rispetto a Cataldi, impiegato giovedì in terra francese e indietro nelle gerarchie: ha sempre lavorato con serietà ed impegno, dimostrando anche buone cose sul campo. A tratti ancora immaturo, ma spesso uno dei migliori, Milinkovic-Savic merita non solo la maglia ma pure qualche complimento. In questi tempi di magra…
N di Non solo Lazio. Il caos regna, ma non solo a Formello. Anche a casa della Roma la situazione non è delle più distese. Dopo il termine del match contro il BATE Borisov, pare che Manolas e Pjanic siano stati protagonisti di una discussione piuttosto animata: toni che si sono alzati fino a diventare insulti. Il motivo? Una cattiva gestione del pallone da parte del greco nelle fasi finali di gioco, che Pjanic ha rimproverato al compagno alimentando una furiosa lite negli spogliatoi: a separarli, un dirigente della società. Aria pesante aleggia intorno alla città eterna, su entrambe le opposte sponde.
O di Obiettivo vincere. Una partita definita a tutti gli effetti come uno spartiacque, in cui si attendono risposte da entrambe le compagini, coinvolte in un momento di profonda crisi di gioco e di risultati. I numeri impietosi raccolti nelle ultime giornate di campionato hanno palesato una vera e propria crisi di identità, con il tecnico biancoceleste finito sotto accusa e visto come capro espiatorio di una situazione che sembra non voler terminare. Lo spogliatoio è unito, ma servirà il giusto approccio alla gara, sbagliato in troppe occasioni: la frequenza con cui la Lazio subisce gol nel primo quarto d’ora e la facilità con cui gli avversari riescono a bucare la retroguardia testimoniano le difficoltà dell’intero gruppo. Ma se la Lazio piange, la Sampdoria di certo non ride. E’ comprensibile allora la scelta di società e allenatore di portare la squadra in ritiro nella lontana Catania, a necessaria distanza dalle turbolenze della piazza genovese in piena contestazione. La classifica è preoccupante, le due contendenti rischiano di sprofondare nella zona bollente distante, rispettivamente, solo 5 e 2 punti.
P di Porta inviolata dal 2010. L’anno scorso la Lazio vinse in casa senza troppi patemi d’animo, 3-0 con gol di Parolo, Felipe Anderson e Djordjević. I biancocelesti hanno vinto gli ultimi 4 incontri all’Olimpico contro i blucerchiati: l’ultima volta che la Samp uscì illesa da Roma fu nel 2009-2010, 1-1 firmato Matuzalém e Pazzini. L’ultimo successo esterno dei genovesi risale al 2004-2005, 2-1 in rimonta. La vittoria più larga della squadra di casa è il pirotecnico 6-3 del 1996-1997: in quell’occasione finirono sul tabellino Signori e Chiesa (doppietta per loro), Mihajlović (il serbo fece anche un autogol), Winter, Casiraghi e Fuser.
Q di Quinta vittoria. Fosse stato un campionato giocato sempre in trasferta, La Lazio sarebbe finita in B. I punti (pochi) fatti finora, sono maturati principalmente in casa, dove infatti, adesso la squadra di Pioli è a caccia dell’ennesima vittoria casalinga: contro i blucerchiati, addirittura, sarebbe la quinta consecutiva. Non si tratta di rincorrere un record, quanto semplicemente fare punti. Questo è il vero obiettivo dei biancocelesti stasera che deve essere raggiunto con le unghie e con i denti.
R di Risorgere. Il termine che si associa facilmente ad entrambe le compagini. E che probabilmente solo una delle due riuscirà a fare suo. Risorgere, prima della fine dell’anno, per evitare conseguenze ben peggiori di un ritiro e una strigliata del presidente: nella peggiore delle ipotesi, cosa farà Lotito? Pioli rischia il suo incarico si sa, ma forse non basterà cambiare aria in panchina per risolvere i problemi della Lazio.
S di Statistiche. Nei 49 precedenti dell’Olimpico tra Lazio e Sampdoria, i padroni di casa hanno ottenuto 29 vittorie, 12 pareggi e 8 sconfitte, segnando 80 reti e subendone 41. Le due squadre sono separate da 3 punti in classifica; i gol segnati sono quasi li stessi (24 per la Lazio, 25 per la Samp), mentre i gol subiti son sensibilmente di più quelli della Samp (17-21).Una delle due squadra ha la possibilità di rialzare la testa e, con una vittoria, rimettersi in carreggiata.
T di Tre punti. Tre punti che valgono doppio, anzi triplo. Tre punti, tre motivi: vincere, convincere e salvarsi la faccia. Uscire dalla crisi basterà a riguadagnarsi la fiducia della piazza? I tifosi sono avvelenati, non tanto per i risultati che non arrivano, quanto per l’atteggiamento che sta portando la squadra verso il baratro. Troppe prime donne, che non sembrano impegnarsi abbastanza e che scatenano l’ira funesta del pubblico fuori e dentro (quel poco) lo stadio. Zittire qualche critica e ricaricarsi per l’inizio dell’anno: reagire, insomma, dimostrando il carattere che finora è mancato.
U di Unità. Voci di corridoio che parlano di confusione, caos, nervi a fior di pelle negli spogliatoi. Fuori tutto tace, si parla di unità. In campo risultati demoralizzanti e momenti di crisi profonda, suggellati da ben tre ritiri nel giro di pochi mesi. Quel gruppo coeso dell’anno scorso non esiste più. Motivi interni lo hanno sciolto, lasciando solo il ricordo di una squadra che molti definivano “la Cenerentola della serie A”. La favola è finita, serve un principe che salvi la principessa rinchiusa a Formello da ormai troppo tempo.
V di Vince chi è senza paura. L’ex biancoceleste nonchè blucerchiato Fabio Bazzani ha parlato della gara e di chi, secondo lui, potrebbe spuntarla: “La partita dell’Olimpico vedrà affrontarsi due squadre che non stanno bene, che hanno ambienti in subbuglio, credo che la Sampdoria dovrà sfruttare il fatto che la Lazio, giocando in casa, se sbagliasse l’approccio alla gara potrebbe avere il pubblico contro.” Poi conclude: “Chi avrà meno paura avrà la possibilità di portare a casa la vittoria. Sono entrambe in difficoltà psicologica e di risultati, ed entrambe avranno paura di sbagliare, ma chi avrà quel pizzico di coraggio in più potrà prevalere. E’ una partita dal difficile pronostico”.
Z di Zenga-Montella. Un cambio in corsa tra Zenga e Montella che non ha sortito gli effetti voluti ma. Se possibile, ha addirittura peggiorato il trend della squadra blucerchiata, che ora si ritrova al quattordicesimo posto, con soli due punti di vantaggio sul Frosinone terzultimo. Tutto male, ed ora arriva la partita con un’altra disastrata: chi riuscirà a restare a galla e a fare di necessità virtù?
Michela Santoboni
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