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CORRIERE DELLO SPORT. Gol folle. LAZIO, finisce in rissa
Una sintesi dell’articolo del Corriere Dello Sport. Bruttissimo epilogo di una gara che il gol di Di Natale aveva indirizzato a favore dei friulani, prima della rete di Pereyra che ha scatenato il caos…
CORRIERE DELLO SPORT. Gol folle. LAZIO, finisce in rissa
Una sintesi dell’articolo del Corriere Dello Sport. Bruttissimo epilogo di una gara che il gol di Di Natale aveva indirizzato a favore dei friulani, prima della rete di Pereyra che ha scatenato il caos…
Un misterioso triplice fischio e scoppia il caos. Mancavano sei secondi al 49′, il recupero si stava esaurendo, quel fischio arrivato presumibilmente dalla tribuna centrale, non dall’arbitro Bergonzi, ha scatenato il finimondo. L’Udinese attaccava, Marchetti ha pensato che Bergonzi avesse fischiato la fine dei giochi e s’è accasciato a terra sconfitto, anche Gonzalez si è fermato. Il pubblico del “Friuli” è esploso in un boato, Fernandes ha alzato le braccia al cielo in segno di vittoria. Il compagno Pereyra ha rallentato la corsa, si è girato verso l’arbitro che gli ha fatto segno di proseguire e lui si è adeguato, ha completato l’incursione sulla destra e ha segnato il 2-0 a porta vuota. La rabbia della Lazio è stata incontenibile. Tutti i biancocelesti avevano udito il misterioso triplice fischio, si sono lanciati verso Bergonzi e il quarto uomo Giannoccaro per chiedere spiegazioni. Le immagini, nel dopo gara, hanno chiarito che l’arbitro non ha mai messo il fischietto in bocca, ha visto i giocatori della Lazio fermarsi, ha continuato la sua corsa facendo cenno di non aver fischiato, di continuare a giocare. Bergonzi ha avuto vari ripensamenti, ha peggiorato la situazione. Domizzi ha fatto un’ammissione in zona mista: ”Inizialmente l’arbitro ci aveva detto che non aveva convalidato il gol e non appena la palla sarebbe stata rimessa in gioco avrebbe fischiato la fine”. L’arbitro prima ha pensato di annullare il 2-0, poi ha convalidato la rete di Pereyra provando a rimettere il pallone a centrocampo per fischiare la fine del match tradizionalmente. A norma di regolamento, invece, avrebbe dovuto interrompere l’azione nel momento in cui s’è reso conto che il triplice fischio incriminato aveva influito in modo determinante, conseguentemente avrebbe dovuto scodellare la palla. E’ la soluzione che avrebbe gradito anche Guidolin, lui giura di non aver sentito il fischio arrivato dalla tribuna: ”Bastava scodellare la palla, mancavano pochi secondi alla fine, avremmo vinto lo stesso”. Forse nemmeno Bergonzi lo ha capito. La rabbia però ha preso il sopravvento: Matuzalem era in tuta, si è alzato dalla panchina, è andato verso il quarto uomo e ha iniziato a urlare, a gesticolare. Dias ha perso la testa, è venuto a contatto con lo stesso Giannoccaro, con l’arbitro Bergonzi e con il dirigente Carnevale, uomo mercato dell’Udinese. La protesta gli è costata carissima, è stato espulso (rosso diretto). Fernandes ha portato la palla al centro del campo per il riavvio dell’azione. La cosa ha fatto infuriare Scaloni, ha allontanato la sfera calciandola verso la linea del fallo laterale. Non riuscivano a tenerlo: giallo, non dovrebbe rischiare altre sanzioni, per quanto accesa s’è trattato di una protesta verbale. L’argentino ha chiesto all’arbitro e al quarto uomo se avessero sentito o no il triplice fischio, chiedeva giustizia. Bergonzi e Giannoccaro hanno risposto di no, quest’ultimo è stato inquadrato mentre diceva a Scaloni “è finita, è finita!”. La rissa è proseguita anche nel tunnel: il ds Tare e il dg udinese Collavino sarebbero venuti alle mani. Nel frattempo si era scatenato Marchetti, ha inseguito Bergonzi sino all’ingresso del tunnel che porta agli spogliatoi, ha spinto l’arbitro. Bergonzi s’è girato dicendogli “guarda che ti ho visto”, il portiere biancoceleste sarà stangato. La rissa non ha riguardato solo i giocatori, anche i dirigenti. Quando gli animi si sono accesi in campo è piombato il diesse Tare (era in tribuna con Lotito) mentre Stefano De Martino, il responsabile della comunicazione della Lazio, stazionava già a bordo campo in attesa del fischio finale. De Martino è venuto a contatto prima con Infurna, il team manager dell’Udinese, che è scivolato (il dirigente biancoceleste ha preso anche una manata). E poi con Collavino, il direttore generale dei friulani. C’è stata una forte discussione, sono volate parole grosse, c’è stato qualche spintone. La rissa è proseguita nel tunnel e Tare e Collavino sarebbero venuti alle mani. E’ finita malissimo.
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