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Lazio bocciata alla maturità, la commissione esterna condanna i biancocelesti
LAZIONEWS.EU – Una partita dai due volti, ma la somma non fa la sufficienza…
Pubblicato il 17-01-2016 alle ore 16:56
LAZIONEWS.EU – “Con le grandi ci esprimiamo meglio”, lo aveva detto Donadoni nella conferenza della vigilia. Una mezza verità, perché con i due gol subiti in 18 minuti la Lazio ha dimostrato di essere ancora acerba. L’esame di maturità non va come dovrebbe, la squadra di Pioli rischia la bocciatura. Capita quando ti presenti tardi anche all’appuntamento più importante della tua carriera scolastica: si spiega così il sonno di Berisha sulla punizione di Giaccherini che porta i rossoblu in vantaggio. Il tiro è di quelli da far rivedere nelle scuole calcio, ma due uomini in barriera sono pochi per non veder partire il tiro. Scena muta alla prima domanda, non certo il migliore degli inizi. La seconda non va certo meglio, la Lazio è totalmente impreparata sull’approccio alla partita e Destro la punisce. Tiro da fuori sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Gastaldello la tocca e Destro, colpevolmente tenuto in gioco dalla retroguardia laziale, segna il 2-0. Il Bologna capisce che i biancocelesti sono ancora troppo insonnoliti per ricordare quello che hanno studiato, Brighi prova ad approfittarne due volte, ma prima Mauricio poi la fortuna evitano il tracollo. Si va al riposo senza che la Lazio riesca mai a tirare in porta: la squadra di Pioli è clamorosamente inpreparata all’esame di maturità, la commissione esterna non perdona.
Il prof Pioli capisce che i suoi alunni sono in difficoltà. Doppio cambio, dentro Klose e Lulic, fuori Parolo e Djordjevic. L’intervallo ha fatto bene ai biancocelesti, la strigliata di Pioli anche. Il sonno è finito, ora tutti ricordano la lezione. E si vede subito: bastano 7 minuti per costringere Gastaldello al palo, la sveglia è suonata. La memoria non tradisce, adesso l’esposizione è fluida come poche altre volte. Lulic imbecca Keita, ma lo spagnolo colpisce male. Va meglio quando il serbo suggerisce per il compagno più epserto, Miro Klose, che stoppa e aspetta che Rossettini e Masina lo stendano: rigore ed espulsione, sul dischetto va Candreva. Spocchia e sicurezza insieme, il cucchiaio ferisce più della spada. La Lazio ha preso sicurezza, il 4 al quale la commissione esterna aveva costretto i biancocelesti si sta trasformando in una sufficienza piena. A renderla tale ci pensa Klose che si invola e serve Lulic, destro e gol: l’intervento del prof Pioli si rivela ancora una volta decisivo, se la classe è ancora unita il merito è totalmente suo. Gli sforzi, però, dopo una prima parte inguardabile, non bastano per portare a casa l’intera posta in palio: una volta c’era la possibilità di rimandare a settembre, ma questa era la maturità. Niente scuse, la Lazio ancora non lo è.
Matteo Vana
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