Djordjevic vs Paloschi: dubbi, certezze e gol. La sfida tra i bomber

FACCIA A FACCIA – La Lazio non vince in casa dal 25 ottobre 2015, 5 partite consecutive: solo il Verona (con 11 match) ha una striscia peggiore. Il Chievo invece ha raccolto 14 punti nelle ultime 8 giornate, il miglior score dopo Juventus, Napoli ed Empoli. Per questo la gara contro i veronesi sarà uno scoglio importante per la squadra di Pioli, che dovrebbe affidare il proprio peso offensivo sulle spalle di Filip Djordjevic. Il serbo si prepara per il confronto con il collega Paloschi, tra i giocatori più in forma della Serie A.

I GOL, QUESTI SCONOSCIUTI – “Fatica” sembra essere la parola giusta per descrivere la tribolata stagione biancoceleste. Fatica nel costruire gioco, nel mantenere una continuità di risultati ma soprattutto nel fare gol. L’attacco della squadra ha realizzato in totale 5 reti in 20 partite, bottino magrissimo, di cui 2 firmate dal serbo Djordjevic, arrivato alla Lazio nella scorsa stagione. Il bilancio del primo campionato in biancoceleste è stato sicuramente positivo: 8 gol in 24 presenze, con un 4 mesi di stop per un brutto infortunio alla caviglia. Un gol ogni tre partite, in perfetta media con una carriera in cui ha segnato 81 volte in 249 match. La sua seconda stagione però coincide con la confusione offensiva della squadra, con l’alchimista Pioli alla disperata ricerca della formula giusta. La domanda però sorge spontanea: chi è il titolare in attacco della Lazio? Klose, Matri o Djordjevic? Fin qui presenze suddivise: 10 per il tedesco, 14 per l’italiano e 12 il serbo, ma contro il Chievo la scelta ricadrà con tutta probabilità sull’attaccante nato a Belgrado.

PERIODO D’ORO – Dall’altra parte del campo, nello stesso ruolo agirà un attaccante che invece sta facendo meglio di quanto fatto vedere nella scorsa stagione. Dopo la doppia cifra (13 gol) nel 2013-14, nel passato campionato l’attaccante del Chievo si era fermato a quota 9 mentre quest’anno ha già esultato otto volte. Prestazioni da top player, con una curiosità: Paloschi è il giocatore che ha segnato più gol all’interno dell’area piccola, 5 reti che dimostrano la sua incredibile capacità di attaccare la porta e di essere sempre al posto giusto e al momento giusto. I presupposti per una stagione da record ci sono tutti e dopo la rete all’Empoli dell’ultimo turno si troverà ad affrontare una delle sue vittime preferite, la Lazio, la squadra che ha affrontato di più in carriera (11 volte) e a cui ha segnato 4 gol. Un bottino importante incrementato proprio negli ultimi due confronti: l’1-1 all’Olimpico della scorsa stagione con la sua rete in risposta a Klose e il 4-0 al Bentegodi di fine agosto, match firmato da una incredibile doppietta.

IL CONFRONTO – Momenti opposti, ma profili simili. “Djordjevic è l’attaccante migliore per attaccare la profondità” ha spiegato Pioli nella conferenza stampa di presentazione della gara contro il Chievo. Caratteristiche che hanno fatto le fortune di Alberto Paloschi, cresciuto nel settore giovanile del Milan con il mito di Pippo Inzaghi. Attaccanti d’area di rigore, più fisico il serbo ma più rapido l’italiano, con gli stessi punti di forza: il senso della porta e l’abilità di trasformare in gol le occasioni create dalla squadra. Paloschi ha segnato 8 reti calciando in porta 18 volte (un gol ogni 2,15 tiri, stessa identica media di Higuain), Djordjevic ha esultato 2 volte con solamente 6 tiri nello specchio della porta (uno ogni 3 tentativi). Sia la Lazio che il Chievo hanno nel loro quarto d’ora finale il periodo più prolifico per i gol segnati: 10 per i biancocelesti, 7 per i gialloblù. Djordjevic e Paloschi prendono la mira, la battaglia dell’Olimpico si combatterà senza esclusioni di colpe per tutti i 90 minuti più recupero.

Giorgio Marota
@GiorgioMarota