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Marco BALLOTTA carica la Lazio: «E’ difficile, ma siamo lì e provarci è lecito»
L’ex portiere biancoceleste commenta il momento della squadra di Reja
BALLOTTA CARICA LA LAZIO: “ E’ DIFFICILE, MA SIAMO LI’ E PROVARCI E’ LECITO”.
Marco Ballotta, l’ex-portiere biancoceleste, contattato dalla redazione di Lazionews.eu analizza la stagione della Lazio e gioca in anticipo l’ultima sfida di campionato degli uomini di Reja, domenica sera contro l’Inter di Stramaccioni, che arriverà all’Olimpico di Roma forte dalla vittoria per 4 a 2 nel derby contro il Milan. L’Europa League è stata centrata, ma ora più che mai serve vincere per inseguire il sogno Champions e sperare che il Catania batta l’Udinese al Massimino. Difficile, sì, ma non impossibile, perché nel calcio tutto può succedere. Parola di Marco Ballotta.
Marco, tre punti fondamentali contro l’Atalanta e la Lazio è ancora lì. La volata Champions passerà per la gara contro l’Inter. Che partita ti aspetti? “ E’ difficile, ma sono dell’idea che tutto può ancora succedere e dispiace solo che dovremo stare a sperare fino all’ultimo momento. Sarà dura, ma è lecito crederci. La Lazio ha buttato via molto nelle partite precedenti, dove c’è stata realmente la possibilità di arrivare terza e non soffrire fino all’ultima giornata. Ora bisogna vincere e poi aspettare magari notizie positive da Catania. Tra tutte le pretendenti, l’Udinese però è stata la squadra più costante e forse lo merita un po’ più delle altre, mentre anche il Napoli ha sprecato un grosso treno. Ancora novanta minuti di sofferenza e poi archivieremo una stagione comunque buona, anche se complicata”.
Una stagione in cui gli infortuni l’hanno fatta da padrone in casa Lazio. Quanto c’entra la sfortuna e quanto dipende da una preparazione non adeguata secondo te? “Secondo me non bisogna mai tirare in causa la sfortuna, ci possono essere periodi più o meno felici, ma a mio avviso la scarsa preparazione e la mancanza, nel momento più delicato della stagione, di un campione come Klose sono state determinanti. Miroslav ha disputato un’annata formidabile e sinceramente non pensavo potesse giocare ancora a livelli così alti. Giocatori come lui fanno la differenza sempre, figuriamoci quando devi lottare per un obiettivo come la Champions”.
Con te inevitabile la domanda su Federico Marchetti e la sua stagione in biancoceleste. Cosa ne pensi?“ Mi ha sorpreso anche lui, soprattutto perché stato fermo a lungo e aveva vissuto un periodo difficile. Avevo dei dubbi pensando non fosse affidabile, invece devo fargli i complimenti perché è tornato ad essere il portiere di Cagliari, dimostrando tutto il suo valore. Le motivazioni hanno fatto la differenza”.
Un altro portiere che conosci è Juan Pablo Carrizo in forza proprio al Catania e sabato scorso protagonista di un rigore parato a Francesco Totti e una bella prestazione. “ Per Carrizo il discorso è diverso. Quando è arrivato in Italia si sono create troppe aspettative su di lui, pensando potesse essere il portiere della Lazio per i prossimi dieci anni. Così ha pagato troppo la pressione della piazza e non si è adattato al campionato italiano. Adesso, dopo un trascorso poco felice all’estero, è tornato a mettersi in gioco a Catania ed ha la possibilità di giocarsi la conferma per la prossima stagione”.
Lazio- Inter è anche la partita di due allenatori in cerca di conferme per la prossima stagione. Il tuo pensiero su Reja e Stramaccioni? “Stramaccioni non si può giudicare in così poco tempo e aldilà del derby vinto. Se Moratti lo confermerà, sarà perché in lui ha visto le potenzialità di un giovane allenatore che può affermarsi a grandi livelli. Per Reja il discorso è totalmente diverso, ma anche per lui è stata un’annata difficile per molti punti di vista. Con la Lazio un po’ il feeling si è rotto, è dalle sue dimissioni respinte che si vociferano vari nomi e capisco pure che non sia facile lavorare così. Ha raggiunto l’Europa League tra mille difficoltà e ha fatto comunque un campionato importante, questo non si può non riconoscerlo. Se le strade di Reja e la Lazio dovessero dividersi, come credo, bisognerà ringraziarlo per l’obiettivo raggiunto”.
Samantha Trancanelli.
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