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”Soldi per Lecce-LAZIO”. La svolta di FERRARIO

RASSEGNA STAMPA – GAZZETTA DELLO SPORT – L’ex difensore giallorosso conferma il racconto di Gervasoni. Inguaiati compagni e Mauri. E pure Parisi collabora con Palazzi…

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RASSEGNA STAMPA – GAZZETTA DELLO SPORT – L’ex difensore giallorosso conferma il racconto di Gervasoni. Inguaiati compagni e Mauri. E pure Parisi collabora con Palazzi…

RASSEGNA STAMPA – GAZZETTA DELLO SPORT – Quasi un anno dopo i primi arresti sul calcioscommesse, le cose sono cambiate. E di molto. Il muro d’omertà che da sempre protegge quello che accade intorno a una gara di calcio sta per venire giù. Nella scorsa estate è stato Vittorio Micolucci a dare il via alle picconate. Fu insultato e deriso dai suoi colleghi, ma quelle parole hanno messo le ali all’inchiesta di Cremona. Gli arresti di Gervasoni e Carobbio sono frutto di quella collaborazione. E l’effetto domino ora sembra inarrestabile. Certo, la stragrande maggioranza preferisce ancora negare sempre. Ma il muro vacilla. Grazie anche a Stefano Ferrario e Alessandro Parisi. […] L’ex difensore leccese ha ammesso che Zamperini, per la gara con la Lazio, sondò la sua disponibilità ad alterare il risultato. Proprio come raccontato da Gervasoni. Ancora una volta le rivelazioni del «pentito» trovano conferme. Così Ferrario: ”In una occasione ho avuto sentore dell’esistenza di un sistema che si attivava per combinare partite. Quando il mio amico Alessandro Zamperini, due giorni prima di Lecce-Lazio, soggiornando al Tiziano (stesso hotel dove noi effettuavamo il ritiro pre-gara) mi chiamò per un aperitivo. Mi disse che c’erano degli amici che volevano mettere dei soldi sulla sfida. A quel punto, avendo compreso le intenzioni, interruppi il discorso dicendogli che non m’interessava la proposta”. La partita finì 4-2 per la Lazio e secondo Gervasoni gli Zingari tramite Zamperini offrirono denaro a diversi giocatori del Lecce (compreso Ferrario) con l’ok del laziale Mauri. Zamperini messo alle strette sulla sua presenza a Lecce, si è difeso sostenendo che era lì per vedere la gara e salutare degli amici. Tra cui Mauri. La Procura di Cremona, però, ha accertato la presenza in città, in un albergo vicino, di Ilievski. Il latitante ritenuto con Gegic il capo della banda. Gli altri giocatori chiamati dalla procura (Corvia, Benassi, Vives e Rosati) hanno negato tutto. Unica ammissione di Mauri è sulla passione per le scommesse di Zamperini. Ferrario, però, tira una bella sassata al muro d’omertà.

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