Cataldi si racconta: “Dal primo tatuaggio al primo derby, fino alle “botte” di mamma Patrizia”

NOTIZIE LAZIO – Danilo Cataldi parla della sua stagione ai microfoni di Vivo Azzurro. In una simpatica intervista, il centrocampista biancoceleste ha raccontato: “La prima volta in Nazionale? E’ stata per una partita dell’under 18 durante il mio primo anno di Primavera con la Lazio. Facemmo una doppia amichevole con la Svizzera, sentire l’inno della Nazionale per la prima volta fu un’emozione bellissima. La prima volta che ho esultato per un gol della Nazionale? Durante il Mondiale del 2016 perché prima ero un po’ piccolo”.

E la prima in un derby?

“Era il primo anno di Lazio, facemmo un match su di un campo di terra brutto e fu molto bello. Vincemmo 1-0, andò bene”. Indimenticabile, ovviamente, anche il primo tatuaggio: “Avevo 17 anni e ho sfruttato mia sorella, tatuandomi una tigre dietro la schiena”.

Oppure, la prima auto comprata:

“La prima auto che comprai fu 2 anni fa, era una 500”.

E il primo selfie con mamma Patrizia?

“È difficile da dire, credo due o tre anni fa”. Poi spazio alla musica, tra il primo cd – “il primo cd fu di Grignani, ce lo portò il suo manager. Fu un gesto carino” – e quel compleanno passato a cantare ‘Roma Capoccia’: “E’ successo qualche mese fa durante il compleanno di un amico, eravamo tra amici e l’ho cantata. Eravamo in due o in tre”.

Quand’è che Cataldi ha capito per la prima volta che poteva fare strada anche nel calcio dei grandi?

“Dopo le finali Primavera quando abbiamo vinto lo Scudetto ho pensato di poter andare avanti con questo lavoro”. Battuta finale sui ricordi infantili: “Quando mi sono pentito per la prima volta di qualcosa che ho fatto? Probabilmente quando ero piccolo perché mia madre mi menava e mi pentivo (ride, ndr)”.