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Italia, Marchetti: “Onorato della chiamata. Prandelli ottimo allenatore”
NAZIONALE – Il portiere biancoceleste è in conferenza stampa in vista dell’amichevole con la Scozia…
NAZIONALE – In vista dell’amichevole con la Scozia, in programma domenica 29 maggio alle 20:45, Marchetti è intervenuto in conferenza stampa presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano a Firenze, insieme ai compagni Meret e Sirigu. Di seguito le dichiarazioni del portiere biancoceleste:
Sul metodo Conte: “Sicuramente stiamo lavorando con grande intensità. Il mister sa sicuramente cosa c’è da fare perché ha vinto tanto con la Juve e chi vince ha sempre ragione. Il gruppo è con lui e stiamo lavorando con grande entusiasmo”.
Su post Mondiale: “Non è stato un Mondiale felice per tutti e soprattutto per me. I ricordi sono sia belli che meno belli. Di quell’annata lì mi ricordo quello che ho passato successivamente, ovvero l’anno passato ai margini a Cagliari. Passare dal Mondiale a essere il quarto portiere senza motivo è stata dura. Il Mondiale l’avevo metabolizzato bene in confronto all’esperienza al Cagliari”.
Sul ruolo: “Alla base di come intendo io il calcio c’è l’allenamento. Quando uno si allena bene la partita rispecchia quello che uno fa durante la settimana. Io mi alleno sempre al massimo cercando di imparare ogni giorno. Essere qui è un onore e non ci sono problemi sul ruolo”.
Sul ballottaggio con Mirante: “Ho cercato di fare quello che ho sempre fatto. Nelle occasioni in cui potevo dimostrare ho fatto vedere che stavo bene dopo i problemi di agosto e a dicembre. Questo è stato fondamentale. Ci credevo e ci speravo e poi la scelta è stata questa e sono contento. Le gerarchie sono stabilite. Sirigu è qui da un sacco di anni, ha sempre fatto bene e credo sia questo. Purtroppo per Mattia Perin c’è stato l’infortunio, dispiace ma il calcio è così. Sono qui per sostituirlo. Gli auguro di tornare presto al meglio”.
Su Prandelli: “E’ un ottimo allenatore ma è presto per parlarne. Vediamo cosa succederà”.
Sugli attaccanti: “Il livello è talmente alto che è difficile fare nomi. Dobbiamo stare attenti a tutti”.
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