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Barzagli: “Non siamo spacciati. Candreva? Chi lo sostituirà farà bene”
MONTPELLIER – Cresce l’attesa per il big match Italia-Spagna in programma lunedì alle 18.00. A due giorni dalla sfida, in sala stampa, si presente Barzagli dopo che ieri aveva parlato il suo compagno di reparto Chiellini. Di seguito le sue dichiarazioni:
Che sensazioni hai e soprattutto come avete accolto la notizia dell’assenza di Candreva?
“Ci dispiace tanto per lui, è un giocatore importante e nelle prime due partite ha fatto bene. Siamo 23, chi lo sostituirà farà bene. Abbiamo voglia di fare bene in questo ottavo e ci stiamo preparando per questo. Siamo concentrati, c’è lo spirito giusto. Mi sembra che a due giorni dalla partita siamo a un bel punto”.
L’assenza di Candreva e le ammonizioni vi preoccupano? Come vi sentite?
“E’ un pericolo che corriamo, ma non ci pensiamo. Ci scherziamo anche un po’ tra di noi, siamo l’unica squadra ad avere due portieri diffidati su tre… Non ci facciamo condizionare da niente, se deve succedere di prendere un giallo succederà, ma c’è fiducia nel gruppo. Questa è la nostra forza“.
Morata pericolo pubblico numero uno?
“In campo non ci sono amici, faccio fatica anche a salutarli prima della partita per una questione di concentrazione. La Spagna ha tanta qualità, Morata è uno dei tanti. Conosciamo le sue qualità, ma bisogna stare attenti anche agli altri, hanno tanti giocatori che possono mandarlo in porta. Li stiamo studiando, li abbiamo già affrontati e ci stiamo preparando al meglio”.
Morata ha detto che sei il più forte difensore italiano…
“Non ci casco… Noi scherziamo molto tra di noi. Diciamo che ho un po’ di timore sia di Morata che della Spagna, questi attestati di bravura non mi piacciono molto. Penso che saremo tutti concentrati sulla partita, sapendo il valore della Spagna”.
Cosa ti senti di dire ai tifosi? Siamo spacciati?
“Nessuno parte mai spacciato. Siamo partiti nello scetticismo, che ci può stare. Non eravamo favoriti e non lo siamo, ma penso che questa Nazionale si sia conquistata anche molti tifosi per quello che dà in campo. Abbiamo messo grande cuore e attaccamento alla maglia, ci fa piacere che la gente si possa essere riavvicinata o che abbiamo portato a indossare qualche maglietta in più. Sappiamo la passione che c’è in Italia per il calcio, ma quando vedi la tua squadra non dalle favorite magari ti viene meno voglia di seguirla. Questo ottavo terrà tanta gente attaccata al televisore, il supporto dei tifosi speriamo che sia alto e che si faccia sentire”.
Che maturità hai acquistato negli ultimi anni?
“Sono cresciuto, maturato, migliorato. Anche quest’anno mi è venuta voglia di migliorarmi ancora di più, è una costante quando inizi a giocare con grandi giocatori e inizi a vincere. Ti viene voglia di migliorarti, io dopo il primo scudetto con la Juve ho passato un’estate a pensare alla stagione successiva per poter vincere. Ero arrivato a 32 anni a vedere che potevo vincere, avevo fatto una carriera media fino ai 30. Ritrovarmi a giocare per la Juve e per la Nazionale ti dà la carica, mi sono migliorato molto mentalmente, nella marcatura. A 35 anni mi ritengo uno che è alla pari con gli altri, con i 20enni. Mi alleno come loro e nei test ho risultati come i loro, non vedo perché non posso stare ai loro livelli. E l’esperienza mi ha dato qualcosa in più”.
Avete fatto gli auguri a Zaza?
“Sì gliel’abbiamo fatta, avrebbe voluto la torta ma gli abbiamo detto che era meglio di no. Lo spirito non ci manca, se lo mettiamo in campo siamo a cavallo”.
Quanta soddisfazione nell’essere considerato il giocatore che ha giocato meglio in questi Europei?
“Non penso proprio… Anche se lo dovessi essere non è una cosa che mi condiziona. Io faccio il mio mestiere cercando di non sbagliare, ma i difensori forti sono altri. Noi abbiamo una difesa collaudata perché ci aiutiamo tra di noi. Boateng, Hummels… Secondo me presi singolarmente sono più forti di noi. Loro magari giocano più singolarmente, noi ci aiutiamo di più. Alla fine il migliore è sempre chi vince”
Le differenze con la Nazionale del 2006?
“Era un altro periodo, un’altra squadra. Al di là delle qualità, una cosa è rimasta: la forza di avere un gruppo affiatato che in questi anni ci è sempre stato ma non così. Secondo me anche nella altre spedizioni non tutti magari erano concentrati sullo stesso obiettivo. Questo mi ricorda un po’ il 2006, anche se sono cambiati i tempi e i calciatori”.
Avete più vantaggi voi o Morata?
“Può avere dei vantaggi anche lui molto più di noi. Noi lo conosciamo, ma siamo abituati a vederlo nella nostra squadra e non è uguale nella Spagna, ha dei fantasisti che hanno delle linee di passaggio che in pochi sanno fare al mondo. Lui conosce le nostre caratteristiche e sa dove mettersi. Magari sa che dalla parte di Chiellini qualche scarpata la prende…”.
Vi siete allenati sui rigori?
“Si. Oltre ai soliti rigoristi che sono abituati a tirarli li proviamo un po’ tutti, vedendo anche brutte scene. Può capitare, in partita poi cambia tutto”.
Se potessi rubare un giocatore alla Spagna?
“Iniesta, nettamente il più forte della Spagna, uno dei più forti di sempre o comunque degli ultimi 10-15 anni”.
C’è voglia di rivalsa?
“Non penso ci sia stata voglia di rivalsa per una sconfitta nella terza partita della fase a gironi. Capita nel calcio di ricevere critiche dopo i complimenti, non è quello che dobbiamo pensare. Dobbiamo avere la mentalità di dimostrare che siamo una Nazionale che si può togliere delle soddisfazioni”
Hai già pensato al futuro?
“No e non è un problema. Se dovessi lasciare o no non deve far rumore. Quello che ho pensato dal primo giorno è solo fare un grande Europeo, sono concentrato su questo ottavo di finale“.
Come si frena la bestia nera?
“Bisognerebbe ammazzarla… Ci si prova, li stiamo studiando, ma in campo poi sono i duelli che contano. I particolari fanno la differenza, noi dovremo essere attenti alla loro fase offensiva, ma sapere anche che dobbiamo provare a colpirli. Non vogliamo fare una partita remissiva, sarebbe l’errore più grande”.
È quasi più facile affrontare la Spagna?
“Affrontare una partita del genere non richiede nemmeno di caricarla, c’è tanta voglia di giocarla e non servono motivazioni extra. Di facile però c’è solo questo, hanno dato alcune squadre per favorite e alcuni si sono dimenticati la Spagna. Hanno fatto vedere di essere ancora una delle favorite al titolo e noi lotteremo come al solito. Forse siamo brutti, sporchi, ma diamo tutto cercando di far loro male”.
D.S.
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