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Partita della Pace, così così: Manzini non trova la maglia per Murgia, Maradona litiga con Veron
PARTITA DELLA PACE – Il team manager della Lazio chiede la foto a Totti…
PARTITA PER LA PACE – Uniti per la pace, così così. Ieri, durante la manifestazione promossa da Papa Francesco, alla fine del primo Diego Maradona si è attaccato con Veron, puntandogli il dito contro. L’ex giocatore della Lazio si è subito allontanato, mentre il Pibe de Oro è stato portato via con la forza da Cafu: “hijo de puta”, le parole del campione argentino all’ex biancoceleste. Pare che Maradona non abbia gradito la partecipazione del connazionale alla serata per vecchi rancori.
L’INTOPPO – Scena incredibile quella che vede protagonista Maurizio Manzini: il team manager in campo ha prima chiesto una foto a Totti, ma poi, prima della partita, non è riuscito a trovare la maglia per far giocare Murgia.
LE DICHIARAZIONI – In zona mista Maradona ha parlato del battibecco avuto in campo con Veron: “Non parlo di un giocatore che ho ammirato moltissimo”, ha risposto.
Poi arriva Veron: “Molta emozione per il ritorno all’Olimpico, poi in una partita come questa per la beneficienza, è ancora più attraente. Con Maradona non è successo niente. La Lazio di oggi? Penso che si stia riprendendo insieme a Simone, sicuramente lui aspettava questa opportunità, ci vorrà tempo, deve crescere, c’è sempre margine per migliorare. Il sogno di tornare c’è sempre. A me per ora mi basta stare nei ricordi dei tifosi della Lazio. Ultimamente non ci sono tanti tifosi allo stadio e questo non va bene, perché il cuore di una squadra sono loro. Se si sono allontanati però sicuramente ci saranno dei responsabili. Qualcuno ha allontanato non solo i tifosi ma anche la gente che ha fatto la storia nella Lazio e che oggi per diverse questioni non riesce più ad avvicinarsi alla squadra. Sulla vicenda Bielsa? Conoscendo le parti, soprattutto Marcelo, sapevo fin dall’inizio che difficilmente sarebbe finita bene. Cragnotti? Non lo sto sentendo e purtroppo non l’ho visto, mi sento sempre con i miei ex compagni con cui ho lottato per degli obiettivi e per una maglia. Biglia? È un buon giocatore, è migliorato tanto e ha una personalità giusta per essere un leader in una squadra come la Lazio. Il ricordo con la Reggina? Mi è venuto subito in mente entrando in campo. L’Olimpico mi evoca sempre grandi ricordi. Ho incontrato tanti campioni con cui ho giocato con la Lazio. Roma è casa mia e finché ci sarà certa gente in società è difficile”.
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