Caso Zarate, Tare e Calveri rinviati a giudizio

NOTIZIE LAZIO – È stata fissata al 19 ottobre 2017 la prima udienza del processo che vede coinvolti il ds della Lazio Tare e il segretario generale Calveri. I due dirigenti sono stati accusati di falsa testimonianza per quanto riguarda il “caso Zarate“. Il giocatore argentino era stato condannato dalla Fifa a pagare una cifra di 6 milioni di euro per essersi, nell’agosto 2013, unilateralmente svincolato dalla Lazio. Sentenza, poi, ribaltata dal Tas di Losanna che ha accolto il ricorso del giocatore. Il pm Carla Canaia ha chiesto il rinvio a giudizio per i due dirigenti in quanto “Affermavano falsamente che Mauro Zarate, dopo il mese di marzo 2013 e fino all’inizio del mese di giugno 2013, non si era presentato nel centro sportivo di Formello e non aveva partecipato agli allenamenti previsti». A dimostrazione di ciò, il giocatore attualmente in forza alla Fiorentina ha portato testimonianze di due ex calciatori della Lazio, Cavanda e Diakitè, oltre a foto e video che proverebbero la sua presenza. La società biancoceleste, difesa dall’avvocato Gentile, dichiara come l’argentino non fosse presente regolarmente agli allenamenti da aprile a giugno, portando a sostegno della tesi le testimonianze di Petkovic e Mauri. Come ulteriore prova infine è stato portato il certificato medico del calciatore stesso che affermava la necessità di un periodo di riposo dovuto allo stress per la vicenda.

E.M