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Destini incrociati e un futuro ancora da scrivere: Marchetti affronta il rivale Perin
FACCIA A FACCIA – I due avrebbero potuto giocare la gara di domenica a maglie invertite…
Pubblicato il 17/11
FACCIA A FACCIA – Agilità, sicurezza, personalità ed una buona dose di pazzia. Ci vuole tutto questo per incarnare al meglio il ruolo del portiere, uno dei più delicati nel mondo del calcio. Soprattutto in quello di oggi, dove la tattica prevale sulla fantasia ed ogni episodio può rivelarsi decisivo. Lo sanno bene Marchetti e Perin, che domenica si troveranno contro allo Stadio Olimpico, dove alle ore 15.00 è in programma Lazio-Genoa.
NAZIONALE – Due generazioni diverse. Trentatrè anni il primo, ventiquattro il secondo. Un veterano ed un giovane in rampa di lancio. Carte d’identità non proprio simili, ma destini incrociati ed intrecciati. Anche in nazionale, soprattutto a Coverciano. Da lì è partito tutto. Il portiere del Genoa, grazie ad una crescita esponenziale, ottiene prima la fiducia di Prandelli, che lo convoca per i Mondiali del 2014 a discapito di Marchetti, e poi di Conte, che lo inserisce in pianta stabile nella rosa dell’Italia. É lui il terzo portiere scelto per gli ultimi Europei in Francia. Manifestazione a cui non parteciperà mai, per la rottura del crociato subita qualche mese prima. Il brutto infortunio favorisce il laziale, chiamato in extremis nella spedizione azzurra. Il ragazzo di Bassano torna così, dopo due anni, ad indossare il tricolore sul petto. Ora Perin è guarito e con Ventura si è ripreso l’armadietto nel centro sportivo della FIGC, svuotato proprio dal suo collega a cui domenica stringerà la mano.
FUTURO -“Io al Genoa? Se ne è parlato quest’estate”. Così Marchetti rivela un interessante scenario di mercato, confermando le voci di un possibile scambio con Perin. Una suggestione estiva, un’idea nata per gli ottimi rapporti tra Lotito e Preziosi. È paradossale pensare che avrebbero potuto giocare la gara dell’Olimpico a maglie invertite, soprattutto alla luce del rendimento del portiere della Lazio, tornato ad alti livello con l’arrivo di Inzaghi. Il tecnico biancoceleste è uno dei motivi per cui la trattativa con il Genoa non si è concretizzata. Dal suo primo giorno di luglio a Formello, ha subito dato la massima fiducia al numero 22, inserito da Bielsa nella lista dei cedibili. Sono passati mesi e la Serie A si appresta ad entrare nel vivo. A gennaio i due, rispettivmente con un contratto fino al 2018 e al 2019, non cambieranno porta da difendere. A giugno però tutto è possibile. Ancora una volta il destino dell’uno è legato a quello dell’altro. Sempre con i guanti in mano, sempre in volo verso un altro obiettivo. L’asse Roma-Genoa è caldo. La storia insegna, in fondo sono solo 400 chilometri…
Riccardo Caponetti
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