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La ‘Nord’ di Battisti vs la ‘Sud’ di Gaetano: Lazio-Crotone, la partita degli inni più belli
FACCIA A FACCIA – Due cantautori d’eccezione per la prima sfida tra i due club…
FACCIA A FACCIA – Non esiste alcun precedente tra Lazio e Crotone. Qualche avvicinamento tra i due club durante il mercato invernale, con l’interesse dei rossoblù per Djordjevic e Gonzales. Un solo vero storico filo conduttore: l’inno. Sugli spalti delle due compagini si cantano le canzoni di due alieni della musica leggera italiana. Da una parte Lucio Battisti, e i suoi “Giardini di Marzo” a fare da cornice alla Nord, dall’altra i calabresi che intonano le note di “Ma il cielo è sempre più blu“, celebre successo di Rino Gaetano.
ANCORA AMORE, AMOR PER TE… – “Che anno è?“, il 2017. Altri 365 giorni per gridare “Lazio alè”, dalla Nord, con la voce dell’indimenticabile Lucio sullo sfondo. Come contro l’Empoli nel 2015, quando allo stadio ad intonare l’inno biancoceleste, firmato Battisti, erano in 50.000. Domenica non saranno 50.000 contro il Crotone, neppure una cifra vicina a quella di quasi due anni fa, ma la canzone del compianto cantautore accompagna ormai da anni la squadra, dentro e fuori l’Olimpico.
A MANO A MANO – 29 aprile 2016, gli uomini di Juric dallo spogliatoio si caricano sulle note di “A mano a mano”. Quella, per tutti, sarà una giornata storica: il Crotone guadagnerà una clamorosa, quanto meritatissima, promozione in Serie A. La canzone di Rino Gaetano, tifoso rossoblù doc, diventa così l’inno di tutti al posto di “Ma il cielo è sempre più blu”. Da un successo all’altro, i cittadini del capoluogo calabrese scendono in piazza cantando a squarciagola, il giorno che un sogno è diventato realtà.
CHINAGLIA E IL FROSINONE – In una canzone, un simbolo della lazialità finisce tra le strofe del crotonese: “Mio fratello è figlio unico perché è convinto che Chinaglia non può passare al Frosinone”, canta Rino. Erano gli anni ’70, il periodo d’oro della musica leggera italiana. La musica di Battisti e Gaetano ai tempi già accendeva quella gioventù cresciuta nei decenni rivoluzionari. Ieri in spiaggia, in piazza o nei bar. Oggi allo stadio si alzano i cori alla loro memoria, dalla Nord dell’Olimpico alla Sud dello Scida. Vicini, eppure così lontani: Rino, Lucio e gli inni più belli della Serie A.
M.S.
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