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Rocchi: “Che ricordi quella Lazio di Delio Rossi. Immobile? Può dare tanto”
NOTIZIE LAZIO – L’ex bomber evoca qualche bel ricordo…
NOTIZIE LAZIO – Tommaso Rocchi, dal campo alla panchina. Il tecnico dei giovanissimi biancocelesti è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio 89.3, dove è tornato a percorrere il passato.
Ieri la Lazio ha compiuto 117 anni…
“Si tratta di un giorno importante, si festeggia una società che è stata fondata da tantissima anni. Si tratta di una società importante per me e per tutti i laziali, si tratta di un club storico. Sono contento di farne parte, sono felice che sia la possibilità di festeggiare insieme un evento così importante”.
I tifosi ti ricordarono per la tua umiltà e professionalità…
“Mi ricordo lo striscione per i miei 100 gol con la maglia della Lazio. Sono sempre stato umile, sono fatto così. Ho sempre puntato sulla professionalità, sull’educazione e il rispetto. Siamo sempre stati un esempio per i più giovani e per le persone che venivano a vederci allo stadio. Ho sempre cercato di dare il massimo per la squadra, seppur mi rendevo di essere visto con un occhio diverso. Sono felice di quello che ho fatto e di quello che ho trasmesso alla gente. Ho un legame molto forte con il tifoso laziale, che vede in me qualcuno di importante e che ha fatto qualcosa di importante in questa società”.
Ti ricordi i risultati con la Lazio di Delio Rossi?
“Grandissimi ricordi, cose belle. Si ricordano con piacere: abbiamo avuto anni importanti e situazioni difficili. Raggiungere dei trofei e giocare in Champions sono la prova che si è fatto un buon lavoro. Ottenere dei risultati importanti ti resta e si vede che è stato scritto qualcosa”.
Con quali giocatori della Lazio ti senti ancora?
“Con Ledesma ci siamo sentiti fino a poco tempo fa e ci siamo visti quest’estate. Quando giochi con un compagno per tanti anni hai un contatto diretto con lui. Però poi le strade possono divedersi e ci si separa anche a 1000 chilometri di distanza. Ma con lui e con Candreva ci si sente. E’ bello mantenere certi rapporti”.
Ti ricordi la tua intensa con Pandev?
“Chiaramente avevamo la fortuna di avere delle caratteristiche diverse e complementari per una coppia d’attacco. Pandev preferiva la palla addosso e per me era importante. Perché quando lui aveva palla sapeva già dove mi muovevo io”.
Un giudizio su Immobile?
“E’ importante, perché ha un ruolo dove conta giocar bene, ma c’è bisogno del gol. Ho seguito spesso la squadra da inizio di campionato: anche in questo periodo dove non segnava era sempre al centro del gioco, in alcuni casi è stato sfortunato. Ma il fatto che la rete sia arrivata domenica è stato importante per la squadra ma soprattutto per lui: se non si segna per un attaccante è un problema a livello mentale, manca sempre qualcosa. La sua rete è stata importante per il futuro. Una volta abbiamo parlato? Sì, gli ho detto che sta facendo bene e di continuare così: ma per arrivare a cento di gol ne deve fare ancora tanti, non si perdesse d’animo (ride, ndr). Ha la caratteristiche di un giocatore che a me piace molto: sa giocare per la squadra e sa persino attaccare la porta e lo spazio. Può ancora crescere e confermarsi a certi livelli. Deve continuare su questa squadra e non si deve sentire mai appagato”.
Immobile potrebbe arrivare ai livelli di Miroslav Klose…
“Sono situazioni diverse. Klose era un giocatore importante perché era bravo in tutto: sapeva fare gol, giocare con la squadra e sapeva essere un uomo di spogliatoio e di campo. Cifre alla mano, Immobile ha un’età che è quella di slancio e di crescita, può ancora dare tantissimo”.
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