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Lukaku mette la freccia e corre: l’ennesimo capolavoro di Inzaghi
LUKAKU LAZIO INZAGHI – Il belga sembra un giocatore diverso rispetto a…
LUKAKU LAZIO INZAGHI – Corre. Con il profilo basso. Senza fare il protagonista. Corre. Stavolta anche in campo, non solo con la macchina. Contro le critiche. “Non sa difendere”. Contro gli scettici. “Non possiamo presentarci al derby con lui“. Corre. Jordan Lukaku. Verso la porta avversaria. Sulla fascia sinistra. A velocità supersonica, con i capelli che gli si muovono come foglie durante una tempesta. Non è più quel terzino di solo spinta che era arrivato a Formello. Ora è un difensore attento e tatticamente disciplinato. Corre, o meglio vola. Verso una maglia da titolare a Cagliari. Radu non è al meglio, ha un problema alla schiena ed è in dubbio. Inzaghi non si preoccupa, sa che può contare sulla freccia belga. Diciotto giorni dopo la gara di Coppa Italia con la Roma. Il “day X”. La sfida del suo rilancio.
IL RILANCIO – Ha studiato per mesi, dall’infermeria. Si è presentato all’esame. Uno dei più difficili nella Capitale, in cui molti hanno fallito. E l’ha superato. A pieni voti. Per informazioni chiedere a Peres. Non l’ha mai preso. Nè visto. Forse si ricorderà la sua targa, Lukaku6. “Ha fatto la partita perfetta, sapevo che avrebbe dato il massimo – gli elogi di Inzaghi dopo il 2-0 alla Roma – Si è proposto bene, poi purtroppo è stato fermo per un brutto infortunio. Ma lavora tanto in settimana”. E bene. Meriti del ragazzo, ma anche del mister. Allenatore, padre (per alcuni) e psicologo. Gestisce perfettamente il gruppo, lo spogliatoio. Coinvolge tutti, anche chi gioca di meno. E in campo nessuno lo tradisce. Anche con il Torino stesso discorso. Radu chiede il cambio e il belga entra. Senza preavviso. Senza riscaldamento. E al triplice fischio è uno dei migliori.
NAZIONALE E FUTURO – Roi Baudouin Stadion. Bruxelles, 7 ottobre 2016. L’ultima apparizione di Lukaku con il Belgio. Contro la Bosnia, in una gara valida per le Qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018. Il laziale parte titolare ma abbandona il terreno di gioco al minuto 21 per un infortunio alla caviglia. Da lì in poi inizia il suo calvario. Ora però è tornato e il ct Martinez lo dovrà tenere in considerazione per le prossime convocazioni. È diventato un giocatore importante. In Serie A ha imparato molto. “Sta iniziando a pensare da difensore, in Italia crescerà molto”, ha dichiarato il fratello Romelu. I due si ritroveranno in Nazionale, questo è sicuro. E chissà se in un futuro non potranno essere rivali o compagni in Inghilterra: “Gli ho sempre detto che se non avesse avuto tutti questi infortuni – continua il bomber dell‘Everton – avrebbe sicuramente giocato in Premier League“. Southampton e Tottenham avrebbero chiesto informazioni. Nei prossimi mesi la Lazio deciderà il suo futuro. Ma perdere il Lukaku 2.0 sarebbe un errore. E magari stavolta sarà la società a dover correre…verso il rinnovo, s’intende.
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