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PULICI: “Senza TIFOSI non si va da nessuna parte”
Lo storico portiere biancoceleste ha parlato del rapporto tra società e tifosi…
Felice Pulici ha vinto il primo storico scudetto con la Lazio e sa quanto sia importante il sostegno e il calore dei tifosi. Per questo, intervenuto ad “Ave Lazio” ha aspramente criticato la società biancoceleste: “Senza tifoseria non si va da nessuna parte. La società dovrebbe aprire ai tifosi, non possono solo essere chiamati in causa quando viene richiesto l’incasso al botteghino. In questo momento c’è un distacco forte tra società e tifosi, la comunicazione non aiuta a ricercare un certo tipo di rapporto. La tifoseria ora si sta esprimendo a gruppi, non c’è coordinazione perchè non c’è un punto di riferimento che indica la strada, viste anche le normative servirebbe una mano tesa della società“.
Poi una nostalgica rievocazione del primo tricolore: “Tommaso Maestrelli è stato il vero artefice di quella squadra fantastica, non è un ricordo ma il presente. Maestrelli dovrebbe essere ricordato di più, così come Mario Frustalupi. Lui era il Pirlo dell’epoca, esempio di comportamento e di professionalità, i giovani dovrebbero ispirarsi a lui: lo sport è una scuola di vita. Le società dovrebbero avere un contatto con i giovani e non per una volta al mese, mandare i tesserati tutti i giorni nelle scuole ad insegnare ai ragazzi cosa è lo sport. Quello del 74 è stato uno scudetto di una straordinaria efficacia emotiva, ma è impossibile fare paragoni con il calcio di adesso. Dove conta la fisicità e di meno la tecnica”
Infine una riflessione sul nuovo tecnico e sulla Lazio della prossima stagione: “Petkovic si conosce poco, dobbiamo essere bravi ad aspettarlo. Quando conoscerà i giocatori vedremo come li metterà in campo e cosa riuscirà a tirare fuori da loro. Zarate è un giocatore con grandissime qualità tecnica, che deve essere valutato a livello agonistico ma deve sentire la fiducia intorno, non è però l’unico giocatore, questo lo devono sentire tutti. Poi c’è Klose, per affrontare giocatori come lui è necessario un gioco di squadra importante, l’organizzazione difensiva è fondamentale”
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