ACCADDE OGGI. Bologna-Lazio 2-3, biancocelesti ad un passo dallo scudetto…

ACCADDE OGGI LAZIO – 7 maggio 2000. Allo stadio Renato dell’Ara, il sig. Messina dirige Bologna-Lazio, partita valida per la 33esima giornata di campionato. Eriksson decide di schierare Marchegiani – sostituito dopo 3 minuti da Ballotta, causa infortunio – Negro, Nesta, Couto, Pancaro, Conceicao, Simeone, Veron, Nedved, Salas e Mancini.

TIFOSI IN TRASFERTA – In una giornata calda e nuvolosa, si mobilitano da Roma oltre 15.000 tifosi per sostenere la loro squadra del cuore. L’Autostrada del Sole è intasata: un lungo serpentone biancoceleste di auto, pullman e camper manda in tilt il traffico. Molti laziali occupano anche i posti riservati a quelli rossoblù, acquistando biglietti della curva di casa.

PARTITA GIOCATA CON INTELLIGENZA E TATTICA – La Lazio parte subito all’attacco, ma la prima occasione è del Bologna: l’ex biancoceleste Signori però conclude con un nulla di fatto. Al 25′ i biancocelesti passano, grazie a Mancini che smarca Salas in piena area, passa a Conceicao che insacca. I rossoblù reagiscono al 39′: la legge dell’ex vuole che sia proprio Beppe a pareggiare i conti.  Al 60′ arriva la notizia del vantaggio juventino: i bianconeri si giocano lo scudetto con i capitolini. Dopo tre minuti anche la Lazio si riporta in vantaggio con Simeone. Al 75′ Salas chiude la partita, rendendo inutile all’88’ la seconda rete di Signori che segna il suo 150° goal in serie A.

UNO SCUDETTO COMBATTUTO FINO ALLA FINE – Nel frattempo i tifosi dagli spalti gioiscono perché il Parma, grazie ad un gol di Cannavaro, pareggia con la Juve: la rete, però, viene inspiegabilmente annullata. La rabbia tra le aquile la fa da padrone, e la vittoria ha un sapore di beffa atroce. A 90 minuti dalla fine del Campionato 1999/00, la Juventus è prima con 71 punti e la Lazio seconda con 69. Adesso la squadra dovrà fare un pieno di fede, per sperare che a Perugia non finisca come un anno prima.

A.M.