Cuore e passione. Radu, l’ultimo senatore

STEFAN RADU LAZIO – “Il popolo biancoceleste è sempre, comunque e ovunque al fianco della S.S. Lazio e di chi con onestà di intenti la rappresenta“, scriveva lo scorso anno la curva Nord in una lettera a cuore aperto. E chi, per quasi dieci anni, è stato il portavoce della lazialità, in campo e fuori, è  Stefan Radu, il difensore divenuto l’ultimo senatore della prima squadra romana.

TUTTO INIZIA NEL 2008 – E’ il 30 gennaio del 2008 quando il rumeno esordisce in Coppa Italia a Firenze in prestito dalla Dinamo Bucarest. Con l’aquila in petto ed il numero 2 sulla maglia – che sarebbe diventato poi il 26 – lasciatogli in eredità da Stendardo, il terzino ad aprile dello stesso anno diventa ufficialmente un calciatore della Lazio, riscattato dal club capitolino per 4,5 milioni di euro. Inizia la sua avventura a Roma con Delio Rossi, ma sarà Edy Reja a dargli fiducia assegnando lui il ruolo da titolare. E poi ancora Pioli ed Inzaghi: sono 274 le presenze collezionate dal difensore biancoceleste, che nella rosa attuale detiene il record di partite giocate.

TRA I PIU’ PRESENTI ALLA LAZIO – L’importante traguardo ha permesso a Stefan di entrare di diritto nella Top 15 di calciatori con più presenze nella storia del club superando, tra gli altri, bandiere come Alessandro Nesta, Giorgio Chinaglia e Bruno Giordano. Romeno di nascita, romano di adozione: l’ex Dinamo è ormai un beniamino per il popolo biancoceleste.

DERBY – Sarà il gesto dell’ombrello riservato alla curva giallorossa durante la stracittadina del marzo 2011 ad aver fatto pensare alla Nord che Radu fosse uno di loro. O le dichiarazioni sull’ex capitano della Roma: “Se Totti si lamenta, gli arbitri fischiano“, che hanno acceso il derby del 4 dicembre 2016. A chi gli chiede cosa significhi una partita contro i ‘cugini’,  lui risponde: “Tante emozioni, partite infinite. Il ricordo più bello è legato al 26 maggio, una gioia incredibile. Abbiamo sempre dato il massimo”. D’altronde, per un laziale come lui, non potrebbe essere altrimenti. Il cuore e la passione per la maglia hanno spinto Stefan a non risparmiarsi mai, nel bene e nel male.

RISPETTO E SIMPATIA –  La sua innata simpatia lo ha reso spesso protagonista di divertenti siparietti in questi anni nella Capitale. Dal “tu pensa a parare” rivolto a Federico Marchetti in occasione di un derby, allo scherzo all’ex compagno di squadra Lorik Cana in zona mista al termine di Lazio-Pescara il 25 febbraio 2013. Carismatico, forte, e rispettoso nei confronti della società che rappresenta: queste le sue carte vincenti. L’estate scorsa, dopo prestazioni deludenti e numerosi infortuni, ha rinunciato alle vacanze estive per allenarsi da solo, desideroso di dimostrare ancora di essere un calciatore valido. Un comportamento esemplare.

SUDARE PER LA MAGLIA – 23.505 i minuti giocati con passione e determinazione indossando la maglia della Lazio. D’altronde il romeno è un combattente per natura: “Dobbiamo sudare per questa maglia e rendere orgogliosi i nostri tifosi”, ha detto alla presentazione delle nuove maglie 2017-2018, aggiungendo: “Provo emozione, sono quasi dieci anni che vesto questa maglia ho un contratto di altri 3 anni”. 

L’ULTIMO SENATORE – Già, perché tra i tanti addii e le false promesse, Radu è uno tra i pochi che ha dimostrato attaccamento alla maglia ed impegno assoluto. L’11 luglio 2015, tra le polemiche, prolunga il suo contratto per 5 anni. Passano le stagioni, gli allenatori, i compagni, ma Radu non passa mai. Pronto a vestire di anno in anno l’unica maglia che abbia voluto mai indossare: quella della Lazio.

Alessandra Marcelli