Milan, Biglia in buca

RASSEGNA STAMPA LAZIO – Valigie, valigie, ancora valigie. In questi giorni è tutto un via vai di calciatori. Trattano, si espongono, poi all’improvviso fanno i bagagli e vanno al Milan. Dev’esserci una calamita: tutte le strade portano a Milano. Lucas Biglia è l’ultimo. Meglio, il nono. Dopo Musacchio, Kessie, Ricardo Rodriguez, André Silva, Borini, Calhanoglu, Conti, Antonio Donnarumma, è il nono acquisto del Milan. Se qualcuno su Marte ancora non se ne fosse accorto, riassunto in una riga: il Milan è la squadra dell’estate.

LE CIFRE – Anche il paradosso di Lucas Biglia si spiega in una frase: non è stato la notizia del giorno nemmeno quando si è accordato con il Milan. Si sapeva tutto da giorni, si è capito ieri sera: affare da 17 milioni più 3 di bonus, a Lucas contratto triennale da 3,5 milioni a stagione con opzione per il quarto e sorriso in omaggio. Biglia è passato in un giorno dai fischi allo champagne. Nel ritiro della Lazio ad Auronzo ha fatto due allenamenti, è stato criticato dai tifosi, ma non ha fatto in tempo a intristirsi. In mattinata, si era intuito che il Milan avrebbe alzato l’offerta e ridotto la distanza con la Lazio, già minima. Poi ecco, tutto fatto anche grazie ai buoni rapporti stabiliti in Lega tra Fassone e Lotito. Presidente della Lazio contento, Biglia contentissimo: entro pranzo sarà a Milano. Il suo agente, Enzo Montepaone, in serata ha confermato l’affare e ha detto che Lucas era «troppo felice». Anche i tifosi, a occhio. Molti pensano che l’argentino possa prendere il posto di Montolivo aumentando qualità e responsabilità. Se succederà, si vedrà presto. Di sicuro, Fassone, Mirabelli e Montella lo hanno scelto come guida tecnica per la prossima stagione. Nel 4-3-3 o nel 3-5-2, il Milan dovrebbe ruotare intorno a lui.

GLI ATTACCANTI – La Lazio, invece, se ne sarà fatta una ragione: da tempo aveva capito che Biglia non sarebbe rimasto. Il mercato del 2017 è regolato dai calciatori – se loro vogliono cambiare, al 90% il sistema si deve adattare – e Lucas aveva deciso da un po’. Per lui, meglio il Milan della Lazio. Per il Milan, meglio spendere subito che aspettare. In queste settimane ha già messo sul tavolo 173 milioni, contando prezzi e obblighi di riscatto. Il punto è che il tassametro continuerà a crescere. Bonucci dovrebbe arrivare a ore e, con la partenza molto probabile di Lapadula, un attaccante potrebbe seguire a breve. Kalinic sembra all’orizzonte e Aubameyang – per restare in metafora – non è tramontato. Anzi. Il Tianjin ha capito che non avrà l’attaccante del Borussia Dortmund: affare troppo complicato. Il Milan continua a pensarci perché Pierre è da una vita il preferito di Mirabelli e sarebbe anche un acquisto mediatico. Sarebbe il colpo di chiusura del mercato, un po’ come Andrea Belotti, che resta a Torino in attesa di capire se arriverà un’offerta in grado di accontentare Urbano e Lorenzo. Urbano è Cairo, presidente del Toro che chiede 100 milioni. Lorenzo è il figlio di Bonucci, che tifa per il Gallo e potrebbe vederlo assieme a papà al Milan.

KALINIC – La candidatura più attuale però forse è la terza. Il budget del Milan resta vagamente misterioso, ma chi fa due conti dice che insomma, se arrivasse Bonucci non dovrebbe essere possibile prendere anche Aubameyang. Un affare da una quarantina di milioni più un attaccante da 60: tanto. In questa estate del Milan nulla sembra impossibile, ma la matematica suggerisce di guardare al di là delle spiagge, oltre l’Adriatico. In Croazia. Nikola Kalinic è nervoso, vuole lasciare la Fiorentina e per cominciare ha lasciato il ritiro di Moena. Spiegazione: problemi familiari. Quindi personali, insindacabili. In ogni caso, è altra partenza, ci sono altre valigie. La calamita è ancora attiva.