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Keita, tweet di rottura

IL MESSAGGERO (E.Berardini) – Cosa succede, cosa succede a Keita? È questa la hit che suona tra le montagne del Cadore…

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IL MESSAGGERO (E.Berardini) – Cosa succede, cosa succede a Keita? È questa la hit che suona tra le montagne del Cadore. Una settimana da scolaretto modello, poi ecco un doloretto sospetto, fino al tweet di ieri, al termine di quattro giorni in cui non si è parlato altro che di Balde. Ma andiamo per gradi. Domenica il senegalese si allena senza problemi durante la mattina, nel pomeriggio però dice di sentire un fastidio muscolare che gli impedisce di giocare l’amichevole contro la Top 11 del Cadore. Resta in panchina nel primo tempo a parlare con Peruzzi, che prova a rasserenarlo. Niente da fare, dopo un’oretta si alza, va in palestra a sfogarsi e poi fa rientro in albergo. Da solo e prima dei suoi compagni. Versione confermata dal club. Il giorno di riposo lo passa a Milano, ufficialmente
dalla sua ragazza Simona. Ma lunedì pranza sui Navigli con il suo procuratore Calenda. Parlano del futuro e della sua prossima squadra. Torna tardi in albergo, un’ora e mezza dopo il limite massimo. I compagni cenano senza di lui. La società lo “perdona”, assicurando che il permesso per rientrare dopo le 20 era concordato. Martedì torna a sgambettare con la squadra, ma non prende parte all’amichevole in famiglia. Ieri Inzaghi gli comunica la scelta di lasciarlo in panchina nella prima vera amichevole della stagione: contro la Triestina.

LA STILETTATA – Balde non ci sta, si sente mobbizzato e allora ecco il cinguettio velenoso:
«Io ci sono! Sempre pronto per dimostrare il mio valore e la mia professionalità. Ma oggi la società ha deciso di non farmi giocare…». Un italiano perfetto che ai maligni ha fatto sorgere più di un dubbio sulla mano che l’ha digitato. Che non sia stato Calenda in persona? Chissà. Il punto interrogativo resta. Anche la società non aiuta a districare la matassa, che si aggroviglia sempre di più. A quanto emerge, il tecnico lo avrebbe escluso non vedendolo sereno in questi giorni e soprattutto dopo quel doloretto sospetto accusato domenica scorsa. Un po’ di confusione c’è. Inutile negarlo. Keita aveva o no questo fastidio domenica? O era l’ennesima scusa, peraltro già usata lo scorso anno alla prima di campionato contro l’Atalanta? La guerra è di nuovo in atto.

TRA TORINO E TRIBUNA – Il senegalese al campo Zandegiacomo di Auronzo di Cadore, dove la Lazio batte la Triestina 3-0, non si fa vedere. Si nota invece nel paesino sotto le Tre Cime di Lavaredo la sua compagna Simona, che casualmente alloggia all’Hotel Juventus. Nomen Omen. Eh già, perché Balde ha in mente solo i bianconeri. Soprattutto dopo il mancato arrivo a Torino di Shick. Il caos regna sovrano, anche perché Lotito aspetta che sia la Juventus a fare il primo passo, vista anche e soprattutto che da mesi si sente puzza di bruciato per un presunto pre-contratto già firmato dal senegalese. I rapporti poi con i bianconeri non sono ottimi e allora ecco spiegato il silenzio. Solo illazioni, come quella che vorrebbe Keita a Torino per Sturaro a titolo definitivo e Pjaca in prestito per un anno. Marotta e Paratici non vogliono investire grandi cifre visto che il senegalese si libererà a zero nel 2018. La Lazio invece vuole 30 milioni. Keita Intanto strizza l’occhio alla Vecchia Signora e continua a rifiutare ogni altra destinazione. L’ultimo no lo avrebbe detto al West Ham, pronto a sborsare più di 30 milioni per avere l’attaccante. Ed è in quest’ottica che qualche mala lingua ha visto l’esclusione dall’amichevole di ieri. E l’Inter? I nerazzurri devono prima vendere Perisic. Una volta ceduto il croato potrebbero sferrare l’affondo per Balde. Ma anche qui ci sarebbe stato un no dell’entourage di Keita. Calenda continua a mischiare le carte, cercando di pescare il jolly. Lotito aspetta in silenzio. La verità è che il presidente biancoceleste non avrebbe nessun problema a tenerselo in casa, pardon, in tribuna, per un anno.

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