Il caso Keita a che punto è?
“Lui ha lavorato alla grande, non si è fermato mai un giorno, ha avuto soltanto un problemino prima della seconda amichevole e mi ha chiesto di non giocare. Poi sono subentrate situazioni di mercato e ho deciso di non farlo partecipare alla partita con la Triestina. Oggi invece sarà del match, è un caso che comunque va risolto in fretta per il bene della squadra, della società e dei tifosi. Devo capire se posso contare su di lui, lo scorso anno è stato molto prezioso per noi”.
Come hanno lavorato i giovani?
“Sono andati molto bene, posso ritenermi soddisfatto. Murgia e Lombardi non li considero più giovani. Lombardi purtroppo è un po’ penalizzato dal modulo, ma io comunque cambio spesso e con il 4-3-3 troverà spazio. Crecco è sempre disponibile, Murgia lo conosciamo tutti. Palombi invece ha dimostrato di poter restare in questo gruppo, dipenderà anche da chi arriverà in attacco”.
Da quali certezze riparte la Lazio?
“Mi sento tranquillo perché ho un grande gruppo, lo spirito è quello giusto. Preferisco sempre squadre che discutono in campo a squadre piatte e senza stimoli. Le altre si stanno rinforzando spendendo tanti soldi, io sono contento dei tre nuovi acquisti, che ho condiviso con la società. E’ chiaro che dobbiamo fare ancora qualcosa perché in questo momento non siamo da primi posti”.
Falcinelli o Bacca per l’attacco?
“Sono due ottimi giocatori, vedremo perché stiamo valutando più profili. A volte i nomi è meglio non farli uscire, basta guardare quello che è successo con Borini. Io avevo parlato con il ragazzo, il calciatore sembrava nostro, ma alla fine ha scelto il Milan. L’importante è dare certezze alla squadra e ai tifosi”.
Se Keita dovesse restare, lei lo farebbe giocare?
“Ho avuto la garanzia di questo, non ho nessuna preclusione, è fondamentale però fare chiarezza. Il tempo corre e la Supercoppa Italiana si avvicina”.
Come ha lavorato Felipe Anderson?
“Devo fargli i complimenti pubblicamente, si è messo a disposizione del gruppo, è cresciuto tantissimo. Si è presentato in ritiro in modo impeccabile, è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. E’ un giocatore utile, può muoversi in più posizioni”.
E’ rimasto deluso dal comportamento di Biglia?
“Io ho provato a trattenerlo, ma alla fine non ci sono riuscito. Pensavo restasse il capitano della Lazio per molti anni ancora, per me era una persona importante all’interno dello spogliatoio. Abbiamo perso il play più forte d’Italia. Leiva? Un grandissimo professionista, l’ho voluto sin dal primo giorno, è un centrocampista completo che ci darà una grossa mano”.