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Bazzani: “Sono stato solo sei mesi alla Lazio, ma mi è rimasta dentro. Vi racconto Inzaghi…”
LO SCAMBIO – “Ho giocato soltanto sei mesi con la Lazio, ma la squadra mi è rimasta dentro. Segnai 3 gol, di cui 2 decisivi, ma ho avuto comunque…
LAZIO BAZZANI – Ha giocato soltanto sei mesi con la maglia della Lazio, Fabio Bazzani, troppo pochi per lasciare il segno. Era la stagione 2004-05 ed il suo destino s’intrecciò con quello di Simone Inzaghi: il primo in prestito a Roma, il secondo alla Sampdoria, con la stessa formula. Ai microfoni di ‘Radio Incontro Olympia’, l’ex attaccante ha condiviso i ricordi legati a quella trattativa di mercato, non rinunciando tuttavia a dispensare elogi per l’attuale tecnico bianconero e non solo.
LO SCAMBIO – “Ho giocato soltanto sei mesi con la Lazio, ma la squadra mi è rimasta dentro. Segnai 3 gol, di cui 2 decisivi, ma ho avuto comunque modo di imparare tanto. Abbiamo reso meno di quanto avremmo potuto, avevo dei compagni fortissimi, appresi una mentalità importante. C’erano Peruzzi, Couto, Oddo, Liverani, Giannichedda, Di Canio, Rocchi. Simone Inzaghi fu un po’ più sfortunato di me, ebbe problemi con la schiena e non riuscì ad imporsi nella Sampdoria“.
INZAGHI E LA SUA LAZIO – “Simone è un grandissimo tecnico e non mi stupisce. Già quando era calciatore era maniacale. Mi ricordo che ogni estate seguiva il mercato ed esprimeva le sue idee su come avrebbe voluto migliorare la Lazio. Era un perfezionista. Il vero miracolo, secondo me, non l’ha fatto la scorsa stagione o quest’anno, ma in quei 4 mesi in cui rilevò Pioli. Lì trasmise ai giocatori la sensazione che potevano fidarsi di lui. La Lazio scelse poi Bielsa, ma quando tornò lui sulla panchina, i calciatori lo conoscevano e non brancolarono nel buio. Sapevano che avevano qualcuno su cui contare”.
RIMPIANTI E PARAGONI – “Non ho rimpianti, ho giocato 3 partite con la Nazionale Italiana ed all’epoca c’erano attaccanti fortissimi. Non pecco di presunzione se dico che il livello prima era più alto. C’erano Del Piero, Totti, Filippo Inzaghi, Vieri. Io, Simone Inzaghi, Corradi rappresentavamo quella seconda fascia dietro a dei fenomeni. Potevo giocare un Europeo, ero in corsa, ma il mio rendimento calò nelle ultime 10-12 giornate ed andò Corradi al mio posto. Belotti ha detto che si rivede in me? Lui è più forte, il più forte in Serie A dopo Immobile, ma il paragone ci può stare”.
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