APPROFONDIMENTI
Verso Lazio-Vitesse. Zoom su Tim Matavz
APPROFONDIMENTO MATAVZ CARATTERISTICHE – Nato nella periferia est di Gorizia a soli 500 metri dai confini italiani, in una terra dove sloveno e friulano…
APPROFONDIMENTO MATAVZ CARATTERISTICHE – Nato nella periferia est di Gorizia a soli 500 metri dai confini italiani, in una terra dove sloveno e friulano si fondono in un esperanto (o, più propriamente, pidgin), Tim Matavz è un attaccante vecchia maniera, ruvido e grezzo, potente fisicamente e tecnicamente non eccelso, ma che sa fare ciò che viene chiesto ad un terminale offensivo: i gol, quasi tutti di testa e comunque mai correndo più di pochi metri palla al piede. Nell’economia del gioco, sa rendersi utile specialmente sui duelli aerei, nella protezione del pallone e, trovandosi spesso spalle alla porta, facendo da sponda per gli inserimenti dei centrocampisti. Acquistato in estate dal Vitesse, Matavz ha già castigato la Lazio nella gara d’andata di Europa League, firmando la rete dell’1-0 per gli olandesi. La partita, come tutti sappiamo, è poi terminata 3-2 per i biancocelesti.
GLI ALBORI – La sua carriera inizia nel 2006-07 in patria, nel Nova Gorica, dove a soli 17 anni esordisce nel preliminare di Champions League, mentre l’anno seguente trova la sua prima rete nella kermesse europea di seconda fascia, all’epoca chiamata ancora Coppa Uefa, sempre nei turni estivi di qualificazione. Ad inizio stagione 2007-08 lascia il Nova Gorica dopo aver totalizzato complessivamente 33 partite e 12 gol, per passare agli olandesi del Groningen, senza tuttavia riuscire né a conquistarsi il posto da titolare, né a trovare la via della rete nelle 15 occasioni avute in campionato (lo farà però quattro volte, in soli 180’, in Coppa d’Olanda).
IL BOOM – L’anno successivo passa quindi nella seconda divisione dei Paesi Bassi, in prestito all’Emmem, venendo richiamato alla base dopo soli sei mesi. Rimarrà al Groningen per le successive due stagioni, giocando a buoni livelli (49 le reti totali in biancoverde), tali da meritarsi prima la partecipazione alla Coppa del Mondo con la sua Slovenia, poi la prima grande occasione della carriera: quel PSV Eindhoven che sborsa la bellezza di 7 milioni di Euro per assicurarsi le sue prestazioni.
PSV – L’avventura coi Boeren (cioè contadini, come vengono chiamati in Olanda) parte alla grande: le prime due stagioni, infatti, sono esaltanti e Matavz segna a raffica, tanto in campionato, quanto in Europa League (dove si ricorda una tripletta inflitta al Napoli al San Paolo), ed alza al cielo prima la Coppa, poi la Supercoppa nazionale, che sono tuttora gli unici successi presenti nel suo palmares personale. Il calvario inizia invece nel 2013-14, anche a causa di due infortuni, uno al legamento collaterale della caviglia ed uno al menisco, che lo tengono per tre mesi lontano dai campi da gioco: saranno solamente quattro i gol messi a segno, due in campionato e due in Champions e non gli risulteranno sufficienti per guadagnarsi la riconferma con la maglia del PSV.
IL DECLINO E L’AVVENTURA ITALIANA – Nel successivo anno e mezzo vestirà quindi la maglia dell’Augsburg, in Bundesliga, in un’esperienza che, se non fosse stato per il decisivo 2-1 segnato al Borussia Moenchangladbach, che ha sancito la prima clamorosa qualificazione del club all’Europa League in 118 anni di storia, si potrebbe definire totalmente fallimentare. Nel gennaio 2016 il destino lo porta finalmente in Italia, dopo essere stato più volte nel mirino di Fiorentina, Napoli e Lazio, meta fortemente voluta, al punto da rifiutare una ricca offerta cinese: il Genoa lo rileva in prestito oneroso (500 mila Euro) dal club tedesco ma, anche qui, Matavz non riesce ad imporsi. Impiegato in sole sette occasioni, in Liguria si ricordano di lui (qualora lo facciano davvero) soltanto per il palo colpito con un gran tiro da fuori area e che ha propiziato la rete decisiva di Dzemaili, in un Sassuolo-Genoa terminato 0-1.
LA RINASCITA – La penultima tappa della sua carriera si chiama Norimberga, nella seconda divisione teutonica: misero il bottino di cinque reti al termine della stagione, tuttavia abbastanza per convincere il Vitesse a puntare su questo attaccante sloveno classe ’89, alto 188cm per 81kg. Con le aquile giallonere sembra stia vivendo una seconda giovinezza: Matavz si è preso la squadra sulle spalle a suon di gol, già 8, provando a dare uno slancio alla sua carriera. Cinque reti nelle prime cinque giornate, un assist all’esordio nella Supercoppa Olandese persa ai rigori col Feyenoord (con l’onta dell’errore dal dischetto) ed un gol segnato a Strakosha come fiore all’occhiello.
Giordano Grassi
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