PETKOVIC: “Non dobbiamo fermarci”

IL CORRIERE DELLO SPORT – Avanti così c’è ancora tanta fame…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Patania) – Se Hernanes è il Profeta, Petkovic diventerà presto il mago della Lazio. Ha preso il meglio di Reja e lo sta plasmando con le sue idee, sta costruendo una squadra da primi tre posti, solida e indistruttibile, piena di classe e di sostanza, con tante risorse e un potenziale offensivo ancora da sfruttare. Terza vittoria consecutiva e primato in classifica. Sbriciolato il Chievo, Petko ha cercato di non far salire troppo l’entusiasmo: “Abbiamo fatto un altro passo in avanti, dimostrando solidità nella fase difensiva e imprevedibilità in attacco. La squadra ha risposto su un campo difficile, il Chievo era messo bene e giocava con grande aggressività. E poi il terreno non era in buone condizioni e non ci favoriva, perché era difficile giocare palla a terra. Abbiamo strameritato la vittoria”. Analisi lucida, la sensazione nitida che questo possa essere solo l’inizio. “La squadra cresce, vuole migliorare e può farlo, è quadrata, ha fame di successo. Ora dobbiamo continuare su questa strada e rimanere con i piedi per terra, mantenendo la concentrazione al 100 per cento per la prossima partita. Avanti così”, ha aggiunto prima di soffermarsi sul record eguagliato di Maestrelli. “E’ giusto che ci sia euforia all’esterno, sono contento per i nostri tifosi, i messaggi positivi fanno piacere, ma la squadra deve rimanere con i piedi per terra e non farsi contagiare dall’entusiasmo. I record e le statistiche non portano risultati e non aggiungono sicurezza. Bisogna continuare a lavorare. L’importante è che la squadra mi abbia dimostrato che sta bene e che abbia fame”. A Petkovic preme ogni volta sottolineare lo spirito di sacrificio profuso dal gruppo. “Non solo Hernanes ha giocato una grande partita. Questa volta è toccato a lui emergere, con il Palermo era stato Klose. Spero che la squadra continui a esprimersi così. Se tutti si aiutano e si sacrificano, poi arriva la giocata del campione che ti esalta. Alleno tanti campioni e si possono sfruttare solo grazie all’organizzazione, al lavoro di squadra”. Altri aspetti da migliorare. “Dietro c’è stata qualche disattenzione, forse un eccesso di sicurezza. Abbiamo provocato la fortuna che ci voleva per vincere”. Ma anche dei risultati da difendere con orgoglio. “Non è mai facile vincere e contro nessuno. In passato e in futuro sarà cosi, è importante la squadra. Non sempre vedrete in campo i migliori undici, i più tecnici, quelli che palleggiano meglio. Ora questa squadra, disposta così, funziona bene insieme e fa emergere le giocate dei campioni”. In poche settimane ha guadagnato rispetto e considerazione. Ma non ha perso l’umiltà dei primi giorni. “Non mi nascondevo neanche un mese fa, quando c’erano opinioni diverse. Sono andato avanti per la mia strada e neppure ora mi alzo. Io e la mia squadra dobbiamo tenere i piedi per terra, e continuare cosi. Con le vittorie il rispetto aumenta, ma deve anche aumentare la nostra fame perché non dobbiamo fermarci. Già nel primo periodo avevamo lavorato tanto e bene. Qualche risultato non era arrivato nelle amichevoli. In Europa e con l’Atalanta abbiamo preso fiducia, ora stiamo crescendo”. Ha sorriso quando il Napoli è passato in vantaggio. “Mi fa piacere, perché non si deve parlare solo di Lazio…”. Ora sogna una partenza d’autore in Europa League. Squadra confermata con il Tottenham. Il turnover scatterà con il Genoa all’Olimpico. “Siamo all’inizio del campionato. I giocatori sono freschi e non ci sono problemi se giocano dopo quattro giorni. Dopo dovrò fare queste valutazioni per mettere i migliori undici in campo”. Ha già le idee chiare su come affrontare gli Spurs. “Da domani prepareremo la partita che sarà molto dispendiosa conoscendo le squadre inglesi, che solitamente vanno a cento all’ora. Dobbiamo gestire il possesso palla e avere la concentrazione giusta per vincere la partita”.