ACCADDE OGGI. Stavolta “si scansa” l’Inter. Lazio al comando

ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…

LAZIO – 3 dicembre 2010. L’Inter Campione d’Italia e d’Europa in carica fa visita alla Lazio in una sfida d’alta classifica, con la speranza di rosicchiare qualche punticino alla capolista Milan. Ma sin da subito si ha la percezione che Reja abbia ingabbiato tatticamente Benitez. Mauri ed Hernanes si scambiano continuamente posizione, senza dare punto di riferimento alcuno. I movimenti dei due centrocampisti favoriscono le sgroppate di Lichtsteiner che, sulla fascia destra, è incontenibile. Per Zanetti e Muntari è una nottataccia. Per i nerazzurri, le cose non vanno meglio dall’altro lato del campo: Radu e, soprattutto, Zarate ammattiscono il povero Natalino, 18 anni, all’esordio da titolare in serie A, per giunta lasciato costantemente in inferiorità numerica da un evanescente Biabiany. La Lazio è arrembante e in 27 minuti sfiora quattro volte la rete (con Mauri, Zarate e Floccari in due occasioni), prima di bucare Castellazzi con Biava, al primo centro in biancoceleste. Gli uomini di Benitez vanno in bambola, gli ex Stankovic e Pandev sono in serata no (il primo è costretto anche a dare forfait per infortunio) e solo Sneijder riesce a creare qualche piccolo pericolo, ma soltanto grazie alla complicità di Muslera, un po’ incerto sui tiri da lontano. Ad inizio ripreso, a Zarate bastano 7 minuti per incantare l’Olimpico con un pallonetto che vale il 2-0. La Lazio inizia a creare occasioni in quantità industriale: potrebbe finire in goleada, ma un’eccessiva leziosità porta ad uno spreco dopo l’altro. Così, al 74′, un doppio fortunoso rimpallo mette Pandev da solo davanti a Muslera: 2-1 e partita che cambia. L’Inter alza il baricentro ed inizia ad attaccare a testa bassa. La Lazio ha paura e rincula pericolosamente nella propria metà campo, ma salvifica è la punizione di Hernanes all’89’ che rimette i nerazzurri a distanza di sicurezza e porta i suoi, per almeno 24 ore, in attesa della gara del Milan, in testa alla classifica.

STORIA – 3 dicembre 1967. Louis Washkansky, 53enne lituano di origini ebraiche, da 44 anni trasferitosi in Sudafrica, diventa il primo uomo nella storia a ricevere un trapianto di cuore. Ex sportivo (aveva praticato, da giovane, calcio, nuoto e sollevamento pesi, prima di andare a combattere sul fronte italiano e su quello africano la Seconda Guerra Mondiale), aveva da poco avuto il terzo infarto, a causa di un’insufficienza cardiaca causatagli dal diabete. La prima, storica, operazione fu condotta al Groote Schuur Hospital di Città del Capo dal chirurgo sudafricano Christiaan Neethling Barnard, durò 5 ore e fu impiantato il cuore di Denise Darvall, una 24enne morta per un grave incidente stradale. Nonostante l’intervento sia tuttora considerato un successo della medicina, Washkansky rimase in vita per soli 18 giorni, stroncato da una polmonite. In questo stesso giorno, del 1979, nella clinica romana Villa Stuart dove si trovava ricoverato per una grave forma di esaurimento nervoso, si toglie la vita Alighiero Noschese, il padre degli imitatori italiani.

SPORT – 3 dicembre 1906. Nella birreria Voigt di via Pietro Micca, un gruppo di dissidenti della Juventus, tra cui l’ex presidente Alfred Dick, e la FC Torinese si fondono, dando vita al Foot Ball Club Torino, una delle società più gloriose del calcio italiano. Serviranno 17 anni per vincere il primo Scudetto, 43 per entrare nella leggenda, in uno degli episodi più tragici della storia, non soltanto calcistica: Superga. Il club, oggi guidato da Urbano Cairo, annovera nel proprio palmares 7 titoli di Campione d’Italia (più uno revocato), 5 Coppe nazionali ed una Mitropa Cup.

Giordano Grassi