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Buffon rimane indeciso sul futuro: “Dovrò capire quante energie avrò ancora ma sono sereno”
GIGI BUFFON FUTURO ASTORI – Gigi Buffon è forse l’ultima bandiera del calcio moderno rimasto a calcare i campi di calcio: insieme al giallorosso De Rossi è infatti l’ultimo ‘superstite’ della…
GIGI BUFFON FUTURO ASTORI – Gigi Buffon è forse l’ultima bandiera del calcio moderno rimasto a calcare i campi di calcio: insieme al giallorosso De Rossi è infatti l’ultimo ‘superstite’ della Nazionale che nel 2006 conquistò il Mondiale. Le voci sul suo possibile addio a fine stagione stanno occupando le pagine dei giornali ed oggi il numero 1 della Juventus ha voluto lasciare alcune dichiarazioni in merito, al termine di un evento al quale ha preso parte a Serralunga d’Alba in provincia di Cuneo. Buffon ha avuto parole anche per Astori e per i tifosi della ‘Viola’.
FUTURO – “Nel calcio, come nella vita, le motivazioni sono tutto. Finchè avrò voglia di soffrire e di combattere andrò sicuramente avanti. Nei primi anni di carriera a spingerti è la passione, successivamente invece sono le sfide, degli obiettivi sempre nuovi; insieme alla società dovrò capire quante energie ho ancora e se mi permetteranno o meno di continuare. La cosa che mi rende sereno è che qualunque sarà la decisione che verrà preso ho la piena consapevolezza di aver fatto il massimo durante la mia carriera”.
ASTORI – “Andare a Firenze per noi juventini non è mai semplice: al nostro arrivo, però, vedere i tifosi viola che ci hanno applaudito, che ci chiamavano e ci ringraziavano è stato molto bello. La nostra presenza li ha fatti sentire meno soli e questo mi ha reso orgoglioso. Ho vissuto la giornata di Firenze, quella dei funerali di Davide, in maniera molto coinvolgente. Era l’ultimo saluto non a un mio grande amico, ma a una delle più belle persone nelle quali mi sono imbattuto nello sport. Si percepiva immediatamente la sua pulizia di pensiero e di animo. Era uno che riusciva con la sua calma e serenità a farsi apprezzare da tutti e a dire la sua, aveva un’identità chiara. Sapeva chi era e conosceva i propri limiti e virtù. Come si presentava, quello era lui”.
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