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ACCADDE OGGI. I tre stranieri salvano la Lazio
ACCADDE OGGI – Torna la rubrica di Lazionews.eu in cui vi raccontiamo giorno per giorno gli eventi della storia biancoceleste e non solo…
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LAZIO – 26 aprile 1992. Tre sono gli stranieri con cui scende in campo la Lazio nel match casalingo contro la modesta Cremonese e sono proprio loro a tenere in piedi la malandata baracca. I biancocelesti, in testa nella classifica che assegna lo Scudetto per il maggior potenziale inespresso, tentano il suicidio anche in questa occasione: degli otto nostri connazionali, si salva solo il portiere Valerio Fiori. Dopo 32’, il risultato è già sul 2-0, al netto delle reti di Doll e Sosa su rigore, straripanti, ma con sulla coscienza qualche leziosismo di troppo che ha permesso ai grigiorossi di restare in vita, rimessi clamorosamente in gara dalla sbandata di Corino e Gregucci, da cui nasce il penalty procurato da Florijancic e trasformato da Dezotti. In avvio di ripresa, è Riedle a rimettere la formazione lombarda a distanza di sicurezza ma, fallito in almeno tre occasioni il 4-1 che avrebbe posto una seria ipoteca sull’incontro, è il promesso sposo biancoceleste Marcolin a segnare il 3-2 che getta nel panico i padroni di casa, terrorizzati all’idea di subire l’ennesima rimonta che, almeno stavolta, non avverrà.
STORIA – 26 aprile 1986. Nell’ex Unione Sovietica, un folle test di sicurezza dei reattori in condizione “limite” e ben lontani dagli standard occidentali della centrale di Chernobyl, getta l’umanità intera all’Inferno: di quel disastro nucleare, ancora oggi non si conosce il numero esatto delle vittime, fra l’esplosione ed il lento, decennale, avvelenamento (6 milioni secondo Greenpeace, con numerosi casi di tumori e leucemie, ancora oggi e per i prossimi 50 anni, nelle zone limitrofe e non solo). L’errore umano è riconducibile ad Anatoly Dyatlov, vice capo ingegnere al comando delle operazioni, accecato dall’ambizione di scalare le gerarchie, che decide di verificare, nonostante i disperati tentativi da parte degli altri tecnici di evitare l’esperimento, se la turbina del reattore 4 sia in grado di generare energia per inerzia, anche con un’interruzione della corrente. In neanche sessanta secondi, la catastrofe, con 50 tonnellate di carburante radioattivo disperso nell’aria.
SPORT – 26 aprile 1938. Ad Isola d’Istria, diventata territorio slovena nel dopoguerra, nasce Giovanni “Nino” Benvenuti, leggenda vivente del pugilato italiano, Campione olimpico 1960 nei pesi welter, mondiale nei medi dal 1967 al 1970 ed europeo nei superwelter nel 1957 e nel 1959.
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