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SBRAGA: “A Pisa mi sono trovato subito bene. Che guida Klose per me…”
L’ex difensore del vivaio biancoceleste si sta consacrando in
SBRAGA A ‘IL CORRIERE LAZIALE’ – Domani, giovedì 1 Novembre 2012, intervista esclusiva ad Andrea Sbraga su Il Corriere Laziale, il quotidiano che da 40 anni si occupa del calcio giovanile e dilettantistico della regione. Il difensore centrale classe ’92, vicecampione d’Italia con la Primavera allenata da Alberto Bollini nella passata stagione, è passato in Prima Divisione Lega Pro al Pisa, nel girone B, dove si è imposto immediatamente tra i titolari della formazione di Alessandro Pane, attualmente impiegato come centrale di destra nella difesa a tre nerazzurra. Un’ascesa al momento irresistibile, che il giovane difensore spera possa sfociare in un futuro ritorno in biancoceleste. Di seguito, un estratto dell’intervista che potrete leggere, completa, nell’edizione di domani de Il Corriere Laziale.
Pisa è una piazza calda ed importante, affascinante ma anche insidiosa per un giovane: quali sono state le tappe del tuo ambientamento?
“Lasciare Roma, per giunta per la prima volta, non è mai facile, ma devo dire che a Pisa mi sono trovato bene da subito. L’unico problema è stato che sono arrivato a preparazione già iniziata, infatti nei primi due incontri sono stato sostituito, la mia condizione fisica non era ancora ottimale. Poi tutto è andato migliorando, a partire dal feeling con i compagni di reparto, e sono riuscito a mettere in fila delle prestazioni in crescendo.”
Nell’impegno di domenica prossima in campionato affronterai un derby a distanza con il tuo ex compagno in Primavera Crescenzi, ora in rossonero. In merito a questo ed alla cavalcata vissuta con la Primavera lo scorso anno, quali sono per te i ricordi più belli della straordinaria stagione passata?
“Arrivare alla Lazio per me era già il coronamento di un sogno, figuriamoci poi vivere un campionato come quello di un anno fa. Al di là della regular season, che avevamo dominato assieme alla Roma, credo nessuno poteva aspettarsi che saremmo arrivati a giocarci lo scudetto. E’ accaduto, ed essere stato protagonista di un exploit applaudito da tutti è stata un’enorme soddisfazione. Ad ogni modo, il ricordo più bello è legato al derby vinto a Gubbio in semifinale, nella final eight. Una partita magnifica ed una gioia immensa, un ricordo che porterò con me per tutta la vita.”
La tua applicazione in Primavera non è passata inosservata, tanto che hai collezionato anche tanto lavoro e sei panchine in serie A con la prima squadra, sedendo al fianco di Reja anche nel vittorioso derby di ritorno, quello deciso da Hernanes e Mauri. Quanto hai potuto imparare lavorando con giocatori già affermati?
“Principalmente cercavo di apprendere dai calciatori che ricoprivano il mio stesso ruolo, grandi difensori come Diakitè, Dias e Biava che hanno alle spalle un enorme bagaglio d’esperienza. Normale che mi concentrassi su di loro, anche se poi è chiaro, alla Lazio c’era la possibilità di lavorare al fianco di calciatori di qualità superiore. Di Klose in particolare ho un grande ricordo, un campione sempre prodigo di consigli, che in generale ha un atteggiamento di grande disponibilità verso tutti i giovani.”
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