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Figc, da febbraio cambia tutto in caso di cori razzisti: la nuova procedura

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FIGC CORI RAZZISTI – La FIGC sta valutando cambiamenti per concedere all’arbitro più potere durante i cori razzisti allo stadio. Nel primo Consiglio Federale del 2019, Gravina proporrà una riscrittura dell’articolo 62 della Noif, le norme organizzative interne dela FIGC. Quello che verrà sostanzialmente cambiato in tema di razzismo, è l’iter che il direttore di gara dovrà seguire prima di arrivare alla sospensione della gara. Le procedure verranno velocizzate: ad oggi la procedura consiste nell’annuncio tramite altoparlanti, nella sospensione con secondo annuncio, nella sospensione con rientro negli spogliatoi delle squadre, e poi l’eventuale interruzione della partita con il risultato di 0-3 a tavolino.

LA PROCEDURA NUOVA – Dal prossimo febbraio l’arbitro potrà fermare il gioco, di sua iniziativa o su suggerimento, già in seguito al primo annuncio. Le due compagini verranno chiamate al centro del campo: in caso si ripetessero cori o insulti, si può rientrare negli spogliatoi. Spetterà poi al responsabile dell’ordine pubblico interrompere o meno la partita. Per la segnalazione, c’è l’ipotesi di accreditare un commissario della Procura Federale, o affidare questo ruolo al responsabile dell’ordine pubblico.



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