E’ di nuovo “Stra-Forte”: il portiere della Lazio decisivo a Milano e allo Stirpe. E ora a lavoro per limare gli errori…

LAZIO STRAKOSHA – Nel gioco del calcio due ruoli su tutti ti portano a ricoprire le prime pagine dei giornali: l’attaccante e il portiere. Quest’ultima è una pedina fondamentale ed unica all’interno del rettangolo verde: se sbagli, nessuno può porre rimedio, se pari levi un gol agli avversari. Ecco perché la cosa più difficile è trovare la continuità nelle prestazioni. Thomas Strakosha ci sta provando e l’ultima settimana gli ha regalato diverse soddisfazioni.

IL MOMENTO D’ORO – I due rigori parati a San Siro contro l’Inter (di cui uno a Nainggolan) e la parata miracolosa con il piede a Frosinone su tiro a botta sicura di Trotta sono risultati decisivi ai fini del risultato. Strakosha è tornato alla ribalta dopo un momento non certo brillante. Come riporta il Corriere dello Sport, l’albanese era stato criticato per il gol preso al 96′ da Saponara (Lazio-Samp 2-2), rete per la quale era stato richiamato anche da Acerbi. Un lungo confronto con la società lo ha riportato testa e corpo alla causa biancoceleste.

IL NUMERO UNO LAZIALE – Le sue parate hanno spesso salvato la retroguardia capitolina ma la strada per diventare campioni è ancora lunga. Il numero uno laziale deve acquisire maggiore sicurezza nelle uscite e migliorare nei rinvii. Non di rado alcuni cali di concentrazione lo portano a compiere questo fondamentale con sufficienza, mettendo la squadra in grossi rischi. Un difetto che si correggerà con il tempo ma Strakosha rimane un portiere su cui fare affidamento. A soli 23 anni è già a quota 104 presenze con la Lazio, 100 i gol incassati in Serie A. In 30 occasioni è riuscito a mantenere la porta inviolata: i tifosi, apprezzano il loro numero uno al quale chiedono solo un po’ di continuità.

M.B.