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Professione Profeta
IL MESSAGGERO (V.Cerracchio) – «La Lazio mi ha scelto, l’obiettivo è vincere qui. Tifosi fantastici ma vogliono tutti baciarmi, anche i romanisti…
IL MESSAGGERO (V.Cerracchio) – Nell’edizione odierna, ‘Il Messaggero’ propone un’intervista esclusiva al brasiliano Hernanes. I suoi compagni lo chiamano Profeta. Il talentuoso centrocampista biancoceleste si appresta a vivere il derby capitolino. Ecco alcuni estratti dell’intervista:
IL MOMENTO DELLA LAZIO – “Il fondo lo abbiamo toccato a Catania, eravamo in alto e siamo caduti rovinosamente. Questa è una partita diversa dalle altre ma il passato recente, tutto quello che abbiamo fatto, è il nostro bagaglio vincente».
SULLA ROMA – «Ha la giusta mentalità, il calcio è attacco e spettacolo. Ma per vincere le partite e soprattutto un campionato la difesa è fondamentale».
SU PETKOVIC – «Sposta sempre in alto l’asticella, ci dà obiettivi precisi. Crede in noi e nell’imporre sempre il gioco».
HERNANES A ROMA – «La vivo poco, ora abito sulla Cassia e sto molto con la mia famiglia. Ma è perfetta. I tifosi sono fantastici, solo che vogliono sempre baciarti e in Brasile tra uomini non si usa. Giorni fa uno mi ha spedito un bacio da lontano, io ho sorriso e lui mi ha gridato “Però sono romanista”. Magari perché il derby era ancora lontano».
HERNANES SI DESCRIVE – «La determinazione, il perfezionismo. La tecnica non è un dono di Dio, con la tenacia puoi arrivare dove vuoi. Io sono destro naturale, un giorno ho deciso che volevo diventare mancino, ho preso a imitare in tutto il mio idolo giovanile, Felipe del Vasco da Gama. Ora calcio indifferentemente con i due piedi. Però scrivo con la sinistra».
IL FUTURO – «Se lascerò il calcio? Sì, ho anche pensato di diventare un pastore evangelico, magari non sarà così ma vorrei aiutare i giovani a trovare la loro strada in tutti i campi possibili, non solo nello sport. Un educatore, ecco».
SUL CALCIOSCOMMESSE – «Per me impensabile, in Brasile questa piaga non esiste. Ma lo dicevo: siamo parte di questo mondo. Di certo nessuno verrà mai da me a chiedere di vendere o comprare una partita».
IL SOGNO DI HERNANES – «I mondiali brasiliani. Ma in nazionale ci va chi vince, non solo chi gioca».
HERNANES E LA LAZIO – «Se ho mai pensato di andarmene? Ci sono momenti in cui tutto va storto. Ma li ho sempre superati. L’ambiente e le ambizioni del gruppo contano più di un ingaggio maggiore. Siamo un ottimo gruppo e Klose, con la sua capacità di segnare ma soprattutto di partecipare al gioco ne è l’esempio lampante. Vorrei vincere qui e guadagnarmi la nazionale. E quando mi metto in testa una cosa non penso ad altro. E’ il mio lavoro».
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