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Zarate: “Mi manca la fiducia in me stesso… L’affetto dei tifosi? Conta tantissimo”
L’attaccante della Lazio analizza l’ottima intesa di ieri sera con i compagni di attacco.”Ci siamo trovati bene”…
Maurito Zarate non sta di certo passando un grande periodo nella capitale. Questa mattina, il calciatore argentino, ha rilasciato sulle frequenze di Lazio Style Radio un’intervista in cui non è mancata una forte autocritica di sè stesso, piena di spunti di riflessione. Di seguito tutte le dichiarazioni partendo dalla sfida d ieri sera:
Ieri ottima intesa fra te, Kozak e Floccari? “Ci siamo trovati bene: io facevo il trequartista, mentre loro giocavano da punta. Libor ha fatto due bellissimi gol, Sergio ha fatto il terzo gol che ci ha dato la sicurezza. La mia è stata una partita normale. Ho lavorato per la squadra, ma conosco le mie qualità e non posso dire di aver disputato una buona partita, mentirei a me stesso”.
Ti fischiano sempre pochi falli? “Anche il rigore c’era, me l’ha detto pure Vitolo ( il centrocampista del Pana)! Ha fatto come Klose ma mica l’ha detto all’arbitro. Poi l’assistente di linea era a due passi. Vabbè, è passato…”
Spesso cerchi di segnare anche da posizioni impossibili, lo vuoi fortemente il goal? “Nella posizione di ieri sto più lontano dall’area, ma cerco di fare gol, di lavorare prima di ttutto per la squadra e di fare la differenza cone le mie giocate. Ho avuto un paio di occasioni, oltre alla punizione: non ho segnato, ma l’importante è che abbiamo vinto”.
Floccari ha detto, in occasione del suo gol, di aver creduto nelle tue capacità tecniche. “Dico sempre ai ragazzi dove cerco di mettere la palla, però ieri il riferimento era sempre Ciani”.
Dove non hai fatto bene? “Mi manca la fiducia in me stesso, che dipende dai minuti e dalle partite che ancora non ho. Semplicemente mi manca giocare. Sicuramente se avessi segnato, avrei detto altre parole, avrei detto di aver fatto il mio lavoro, cioè fare gol”.
Che atmosfera si vive all’interno del campo al derby? “Un po’ di ansia. Il giorno prima è terribile, non vedi l’ora che l’arbitro fischi l’inizio. Quando fai il riscaldamento è bellissimo, c’è la gente della Lazio. Poi quando vinci è ancora più bello”.
L’affetto dei tifosi conta, vero? “Tantissimo. Dopo il primo anno sono rimasto perché avevo fatto bene e sentivo l’affetto della gente. Non me la sentivo di andare via, non sarei stato così bene da nessun’altra parte”.
Hai fatto gli auguri a Bizzarri? “Veramente è il suo compleanno?! Non ha detto niente, perché non voleva comprare le pastarelle. Io lo chiamo il Pink Panther!”
Come sta la squadra? “Il gruppo sta bene e si vede. La squadra ha molta fiducia in questo progetto. Speriamo di prendere i tre punti domenica”.
Come sta tua figlia Mya? “Benissimo, è la mia principessa. Non so se la sua nascita mi abbia cambiato come persona, però ti preoccupano più cose, che prima neanche guardavi. A cambiare i pannolini chi ci pensa? Mia moglie, ma anche io l’ho fatto molte volte. Certo che dopo che ha mangiato è dura!”
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