DERBY LAZIO-ROMA. PETKOVIC.

IL CORRIERE DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – Ha vissuto in campo i derby di Sarajevo e in panchina le partite scudetto tra Young Boys e Basilea, ha paragonato la sfida tra Lazio e Roma a una finale di Coppa. L’impegno di Europa League non gli ha permesso di lavorarci per una settimana, ma può aver avuto almeno il pregio di alleggerire la tensione. E’ la prima volta per Petkovic, che sa di giocarsi tanto di personale in questi novanta minuti. Ci sono allenatori che hanno sofferto a lungo il derby prima di domarlo (Reja) o si sono bruciati per averlo sbagliato (Zaccheroni e Ballardini), ce ne sono stati altri capaci di vincerlo al debutto e in condizioni disperate (Papadopulo) o di scrivere pagine storiche che valevano un tuffo nella Fontana del Gianicolo (Rossi). E’ una brutta bestia il derby, da ammansire e portare dolcemente dalla tua parte. Petkovic, ancora sospeso tra i consensi di inizio stagione e le diffidenze del calcio italiano, ha provato ad avvicinarsi alla Partita in modo normale, trasmettendo serenità e sicurezza. Proverà a battere Zeman, esorcizzando Lamela e Totti, con il gioco. Petkovic ha chiesto ai suoi giocatori di usare la testa. Attaccare sì, con intelligenza. Questo ha fatto capire attraverso una conferenza-stampa in cui ha misurato e calibrato ogni parola. Senza stupire, ma parlando solo da uomo normale. E da buon allenatore, comunque vada a finire.