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Rocchi: “Vincere la Coppa Italia con la Lazio è un privilegio, con l’Atalanta sarà una bella sfida”
EX LAZIO INTERVISTA ROCCHI – E’ stato scelto come ambasciatore biancoceleste per la Finale di Coppa Italia del prossimo 15 maggio: Tommaso Rocchi, ex…
EX LAZIO INTERVISTA ROCCHI – E’ stato scelto come ambasciatore biancoceleste per la Finale di Coppa Italia del prossimo 15 maggio: Tommaso Rocchi, ex capitano e bomber della Lazio, ha collezionato ben 293 presenze e 105 gol in 9 stagioni con l’aquila sul petto. L’attuale allenatore dell’U14 laziale è intervenuto ai microfoni del canale tematico del club per presentare la partita contro l’Atalanta e rivivere qualche ricordo del passato.
COPPA ITALIA – “Mi auguro che in questa finale vada tutto per il meglio. Contro il Cagliari ho siglato la mia 100ª rete con la Lazio, mentre la Coppa Italia per me fu un grande onore conquistare il trofeo nel 2009 dato che era il mio primo titolo. Questa coppa nazionale sta acquistando sempre più importanza ed aver avuto il privilegio di vincerla ai tempi che vestivo la casacca biancoceleste è stata una vera soddisfazione”.
NUOVA VESTE – “Mi piace, a distanza di anni, pormi in una nuova veste come quella di allenatore, quest’anno sta andando tutto bene e mi sono accorto nel tempo che sono felice del percorso che ho intrapreso, sono soddisfatto. Affrontare questa carriera con i giovani ti da molto sia a livello pratico che nei rapporti interpersonali. Lo spirito deve sempre essere quello di dare il massimo per ottenere il 100%, in qualsiasi sfida ed incontro”.
ATALANTA-LAZIO – “In una partita secca bisogna essere bravi a gestire la situazione che si crea in campo in quel momento, la gara è caratterizzata da episodi. Servirà attenzione e concentrazione, sfruttando al massimo tutte le situazioni che si creeranno a proprio favore, solo così si può vincere una finale. Sarà una bella partita quella fra Lazio e Atalanta, due grandi squadre che si affronteranno per un trofeo. Il centravanti non deve pensare al gol come un’ossessione, altrimenti diventa un peso troppo grande a livello di prestazione. Bisogna ragionare solo in base al bene della squadra e per il collettivo”.
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