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Biava: “Acerbi? Che colpo! La Nazionale ne ha bisogno”
BIAVA LAZIO – Giuseppe Biava, ex difensore di Lazio e Atalanta è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste per parlare della stagione da poco conclusa e non solo. “Lazio e Atalanta hanno due allenatori che giocano un calcio più europeo che italiano. La mentalità è quella giusta, riescono ad ottenere buoni risultati senza spendere troppo”.
DIFESA DELLA LAZIO: “Radu ha 33 anni, non è vecchio. Può giocare ancora. Lo ha dimostrato anche quest’anno che grazie alla sua esperienza riesce ad essere prezioso. Acerbi ha fatto molto bene e in prospettiva mi piace anche Luiz Felipe che credo abbia grandi margini di crescita: spesso va ad accorciare, preferisce andare in anticipo sull’attaccante piuttosto che aspettarlo. Secondo me una squadra che gioca a tre in difesa ha bisogno di giocatori che abbiano questo atteggiamento. Il margine di rischio? È ancora giovane, con l’esperienza si migliora e si impara ad essere più prudenti. Bastos? Ha caratteristiche fisiche importanti: è reattivo, ha un buono stacco. Qui in Italia può migliorare tanto, può solo che imparare giocando accanto a gente come Acerbi”.
DIFENSORE: “Ormai, nel calcio di oggi, i difensori devono partecipare alla fase di possesso. Non ti puoi permettere di avere difensori che difendano e basta. Come gli attaccanti si devono sacrificare anche in ripiego quando è necessario, così i difensori devono essere bravi ad impostare. Certo prima bisogna insegnargli bene a difendere, poi anche il resto”.
ACERBI: “Non ha fatto rimpiangere de Vrij che è un ottimo giocatore. Con l’arrivo di Acerbi, a livello di personalità e sicurezza, la Lazio ci ha guadagnato. Sicuramente ha più esperienza, sono tanti anni che gioca nel nostro campionato, non molla mai ed è sempre pronto a dare consigli ai compagni di squadra. Nazionale? Acerbi può essere un valore aggiunto. Giusto che vengano convocati i giovani, ma serve anche gente esperta”.
CAMPIONATO: “Conoscendo come lavora Inzaghi, non penso che il calo in campionato sia dovuto alla sottovalutazione degli avversari. Probabilmente la Lazio è stata penalizzata dall’atteggiamento di alcune squadre che si chiudono per 90’. I biancocelesti hanno bisogno di campo aperto per esprimere tutto il loro potenziale. Uno come Correa ha bisogno di spazi: è un giocatore che mi ha stupito parecchio e credo che se continua così, possa diventare un top player”.
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