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JUVE-LAZIO. MARCHETTI: trovato l’ANTI-JUVE. Che assedio, il portiere salva la LAZIO
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Bianconeri sfortunati (traversa di Bonucci), ma leggeri in attacco: 0-0. E martedì c’è il Chelsea…
LA GAZZETTA DELLO SPORT – Bianconeri sfortunati (traversa di Bonucci), ma leggeri in attacco: 0-0. E martedì c’è il Chelsea…
RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – E’ una cosa strana questo 0-0. Due partite di fila in casa senza vincere, in campionato, non si erano mai viste nell’era Conte. L’ultima volta senza gol allo Juventus Stadium risale al lontano 5 febbraio (Juve-Siena 0-0). Strano anche perché la Juve veniva dai 6 gol di Pescara e la Lazio dai 6 presi nelle ultime trasferte (Firenze e Catania). Strano perché la Juve ha tirato a raffica e la Lazio mai. Questo strano 0-0 offre all’Inter la possibilità di risalire a -2 e preoccupa in prospettiva Chelsea. Conte ha evitato il turnover, a parte quello forzato (Pirlo squalificato, Vucinic acciaccato). Ha portato a casa un solo punticino e una squadra che ha speso moltissimo. Marchetti è il salva-Lazio. Inter e Shakhtar hanno insegnato come si imbriglia la Juve a casa sua: con qualità e coraggio. Petkovic ha disegnato la gara su questa lezione: 4-4-1-1, Klose punta, alle sue spalle Hernanes che in fase difensiva compatta la mediana a 5. Caccia alla palla alta e una trappola: braccare Pogba che non ha il dribbling di Pirlo sul primo pressing. Idee chiare anche nell’impostazione. Petkovic vuole che le ripartenze si scatenino in fascia e che la palla arrivi in fretta su Candreva ed Hernanes, sempre larghi, lontani dalla marcatura dei difensori bianconeri, nella speranza di sfidarli uno contro. Progetto nobile che la squadra recepisce in minima parte: abbozza il pressing, riesce spesso a tener palla (delizioso il palleggio di Hernanes), ma dimentica del tutto la porta di Buffon per carenza di coraggio: zero tiri in porta. Le difficoltà del primo tempo della Juve si spiegano con la buona prova difensiva della Lazio, ma anche con limiti propri. Pogba non sarà mai Pirlo. La prima mossa della ripresa è di Petkovic: Ederson per Brocchi. Una badilata di qualità in più, un messaggio disperato del tecnico: rialziamoci, osiamo, che se ci chiudono in area siamo fritti. Ma la Lazio non raccoglie e si ritrova all’angolo sotto i pugni della Juve che alza il ritmo, allarga il campo con il 3-4-3 (Pepe e Giovinco larghi, con Matri in mezzo) e nel finale aggiunge la seconda torre (Bendtner). Arriva la traversa di Bonucci, piovono pericoli, Marchetti si esalta: prodigioso un riflesso su Quagliarella. La Lazio s’incammina verso la doccia con la gioiosa leggerezza del sopravvissuto, la Juve si rigira tra le mani questo strano 0-0.
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