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FACCIA A FACCIA: Milinkovic-Ruiz, il peso delle aspettative
LAZIO NAPOLI MILINKOVIC RUIZ – La 19ª giornata di campionato promette grande spettacolo. Sono almeno 3 infatti le sfide di cartello che andranno in scena nei campi di Serie A e che potrebbero essere decisive per smuovere la classifica ai piani alti. Roma-Juventus e Inter-Atalanta sono due tra queste. La terza, che si giocherà all’Olimpico di Roma, vedrà protagoniste Lazio e Napoli. Le due squadre sono reduci da momenti opposti sia a livello di risultati che di umore. Se i biancocelesti terzi in classifica viaggiano spediti nella loro rincorsa a Juve e Inter e cercano la 10ª vittoria consecutiva in campionato, i partenopei, fermi all’ottavo posto, hanno vinto una sola delle ultime 10 partite di Serie A. Il recente cambio di allenatore, con l’ingresso di Gattuso al posto di Ancelotti, è ancora troppo fresco per esser riuscito a risollevare un ambiente ormai a pezzi. Ad accomunare le due formazioni c’è però l’alto tasso tecnico di molti dei giocatori presenti in rosa tra cui ad esempio Milinkovic-Savic e Fabian Ruiz, centrocampisti tuttofare. Entrambi hanno un ruolo fondamentale nella propria squadra essendo in grado di destreggiarsi al meglio sia in fase offensiva che in fase difensiva. I rispettivi tecnici chiedono loro un lavoro molto dispendioso dal punto di vista fisico, senza che ciò infici sulla qualità delle loro giocate.
Fabian Ruiz
Lo spagnolo è l’emblema del Napoli in questo momento. Un giocatore sulla carta fortissimo che oltre a macinare kilometri in mezzo al campo, vince quasi tutti i duelli fisici, regala importanti strappi palla al piede e dice la sua anche in zona gol. Ha impressionato tutti l’anno scorso quando è arrivato quasi da sconosciuto ma ad oggi sembra lontano dalla migliore forma fisica. Domenica contro l’Inter è stato sommerso dai fischi al momento della sua uscita dal campo, complici anche le voci di mercato che lo accostano al Real Madrid. L’ex Betis ha abituato i suoi tifosi a prestazioni spesso sopra la media in cui abbina forza fisica e tanta corsa a geometrie e anche qualche gol. Non gioca a suo favore, paradossalmente, neanche l’ottimo europeo U21 giocato da protagonista con la sua Spagna questa estate in cui il centrocampista è stato eletto miglior giocatore del torneo. Le aspettative su di lui sono sempre molto alte e i tifosi si aspettano che si carichi la squadra sulle spalle per tirarla fuori dalle sabbie mobili, addossandogli spesso delle responsabilità più grandi del dovuto. Va da sé che nel momento in cui le sue prestazioni si “normalizzano” scattano subito le critiche. Quest’anno il classe ’96 ha realizzato un solo gol e 2 assist fin qui ma soprattutto ha mostrato meno mordente rispetto alla passata stagione, complici anche i risultati di squadra piuttosto deludenti. La partita contro la Lazio al San Paolo dell’anno scorso fu memorabile per lo spagnolo che dominò letteralmente il centrocampo. Era la prima volta che ci si accorgeva veramente di lui e chissà che non voglia sfruttare questo ricordo per mettersi alle spalle quanto fatto finora e riprendere da dove aveva lasciato lo scorso anno.
Milinkovic-Savic
Discorso analogo si potrebbe fare per Sergej Milinkovic-Savic. Il serbo, dopo l’exploit di due anni fa, ha avuto un netto calo lo scorso anno che gli è costato numerose critiche. Anche qui i tifosi si aspettavano che ripetesse quanto fatto nella stagione precedente in cui aveva obiettivamente mostrato sprazzi di grande calcio. Strapotere fisico e tecnica sopraffina, tanti gol ma anche tanti contrasti vinti e palloni recuperati. Un punto di riferimento indispensabile diventato l’anno dopo un giocatore all’apparenza indolente e svogliato. Le tante voci di mercato, con cifre esorbitanti accostate al giovane centrocampista, non lo hanno certamente aiutato. Il gol decisivo in finale di Coppa Italia dello scorso maggio ha salvato non solo la stagione della Lazio ma anche quella del numero 21 stesso che ha dimostrato così di saper essere decisivo anche se non al top della condizione. Quest’anno sembra tornato su buoni livelli e oltre ad essere molto amato dai tifosi, “il sergente” è di nuovo al centro del gioco laziale. 3 assist e 3 gol per lui fin qui, tra cui quello bellissimo contro la Juventus in campionato, ma soprattutto tanto lavoro sporco. Con il passare del tempo è maturato ed ha imparato a lasciare agli altri le luci dei riflettori, accettando un ruolo solo in apparenza più marginale. Sta tracciando la via per diventare un vero e proprio leader di questa squadra. Nei 7 precedenti in cui ha affrontato il Napoli non è mai riuscito a batterlo, oltre a non aver mai segnato, e vorrà sicuramente invertire questo trend a partire dalla prossima sfida.
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