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Diaconale: “Cairo d’accordo con Rezza? Il Torino vuole terminare la stagione per nascondere il fallimento”

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DIACONALE LAZIO CORONAVIRUS – Continuano i botta e risposta nel mondo del calcio dopo le dichiarazioni del direttore Giovanni Rezza sulla ripresa del campionato di Serie A. Le parole rilasciate ieri dal numero uno del dipartimento malattie infettive dell’Iss hanno diviso gli addetti ai lavori. Dopo la dura replica della Lazio arrivata ieri in serata e le esternazioni di Urbano Cairo, il portavoce biancoceleste, Arturo Diaconale, è tornato sul tema. Questo il lungo post pubblicato in risposta al presidente del Torino su Facebook.

Diaconale: “Prolungare il “tutti a casa” è l’atteggiamento di chi ha timore di sbagliare”

“Il presidente del Torino e di Rcs Urbano Cairo si è detto perfettamente d’accordo con il professor Giovanni Rezza che ha espresso, confessando di essere un tifoso romanista, una opinione contraria alla ripresa dei campionati di calcio. Egli ha sottolineato di condividere le parole del prof. Rezza in quanto esperto di conti e capace di leggere correttamente quelli relativi all’andamento della pandemia del Coronavirus nel nostro Paese. Nessuno, ovviamente, può mettere in discussione che Cairo, grande e capace imprenditore, sappia fare i conti. Ma si tratta di capire di quali conti si stia trattando. Quelli che vengono forniti quotidianamente dalla Protezione civile sono talmente altalenanti e variabili da rendere difficile alla stessa comunità scientifica di elaborare previsioni attendibili sulla durata della pandemia. Al punto che, nel timore di sbagliare, la tendenza generale è quella di rifugiarsi nella proposta di prolungare al massimo il “tutti i casa” per sfuggire alla responsabilità di una possibile ripresa del morbo scaricandola su chi non intenda rispettare la regola degli arresti domiciliari”.

La risposta di Diaconale a Cairo

“I numeri di Cairo, però, non sono quelli del professor Rezza ma quelli che motivano anche altri presidenti di squadre di A (Massimo Cellino in primis) a chiedere l’annullamento del campionato. Sono i numeri della attuale classifica da cui emerge con chiara evidenza che a premere per evitare di giocare le 12 partite che mancano alla chiusura regolare del campionato sono quei presidenti le cui squadre o sono già condannate. Alla serie B (come il Brescia) o come lo stesso Torino potrebbero correre lo stesso pericolo. Azzerare, per loro, aiuterebbe a mimetizzare agli occhi dei propri tifosi il fallimento della stagione. Si tratta di una interpretazione maliziosa? In questo caso si fa peccato ma spesso ci si azzecca!”.

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