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Brescia, Cellino: “Lotito penalizzato, ma non si può giocare. Noi ce ne andiamo in B ma a testa alta”
BRESCIA CELLINO SERIE A – Mentre il mondo continua a combattere, la Serie A discute su una possibile ripresa del campionato. Il presidente del Brescia, Massimo Cellino ha ribadito la sua posizione ai microfoni di Radio 24.
Le parole di Massimo Cellino
“La FIFA dice finiamola qui, il CONI dice finiamola qui, la FIGC invece mi ricorda il nostro govern: crea un sacco di commissioni ma è solo politica e burocrazia. È una tragedia su cui stiamo scherzando tutti ancora, io vivo a Brescia e vi auguro di non vivere mai il Covid-19, nel resto d’Italia non se ne rendono conto. Di andare in Serie B non me ne frega nulla, ci vado domani mattina. Nascondersi dietro i problemi economici è sbagliato, l’azienda calcio è come tutte le altre, ma nel sistema mondiale è l’unica in grado di risollevarsi e ripartire senza chiedere aiuti a nessuno. Tutti abbiamo interesse che si riprenda a giocare. Ma come si fa a giocare giugno, luglio, quando i bilanci chiudono a giugno e i contratti anche? I calciatori riprendono senza fare un giorno di vacanza? Si strappano tutti!”.
Spostare di un anno
“La soluzione unica è spostare tutto di un anno, come fatto con l’Olimpiade e con l’Europeo. Giocare a porte chiuse è una bestemmia, una cosa che in Inghilterra non verrà mai fatta, non è una soluzione. Parlando da persona pratica: consolidare la classifica vuol dire pagare i premi ai calciatori, ma i miei calciatori saranno disposti a scendere in B e prendere il 50%? Sarebbe una truffa costringere i calciatori ha decurtarsi due mesi di stipendio e poi giocare 25 partite (12, è un’iperbole, ndr)”.
Squadre penalizzate
“Capisco la frustrazione di Galliani, in Serie A sarebbe penalizzato Claudio Lotito, ingiustamente, dal punto di vista sportivo. Per Vigorito del Benevento in serie B vale lo stesso discorso. Questa però non è una situazione normale: se continuiamo così, noi ci giochiamo questo campionato e il prossimo. A livello mondiale i bilanci chiudono al 30 giugno, ci sono conti, obblighi di riscatto, trasferimenti, anticipi di diritti tv, come si fa a ipotizzare che si possa andare oltre il 30 giugno? Qualcuno ha preso persino l’anticipo del paracadute! Io parlo del sistema calcio, ho inventato io il paracadute e non ne ho mai preso uno. A testa alta me ne vado meritatamente in Serie B, perché ho fatto troppe cagate quest’anno, ma è l’unico modo per salvare il calcio. Schierare la squadra oltre il 30 giugno? No, io dopo il 30 giugno non posso, ho i contratti in scadenza, non esiste spostare i bilanci. Bisogna garantire 700 milioni alle banche entro il 30 giugno, non diciamo coglionerie”.
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