INTERVISTE
Supercoppa 2017, il ricordo di Murgia: “Sento ancora il boato dell’Olimpico”
SUPERCOPPA 2017 MURGIA INTERVISTA – Il 13 agosto di tre anni fa la Lazio alzava al cielo la Supercoppa Italiana, dopo una finale Thriller giocata contro la Juventus. L’uomo che ha deciso il match, Alessandro Murgia (oggi alla Spal) ha parlato ai microfoni del canale ufficiale biancoceleste per tornare a descrivere le emozioni di quel giorno e del suo gol siglato nel recupero che fissò il punteggio sul 3-2.
Le parole di Murgia sulla finale di Supercoppa Italiana 2017
“È sempre bello tornare un po’ a casa e parlare con i tifosi della Lazio. Tutti conoscono l’importanza di vivere una finale allo Stadio Olimpico al fianco della propria gente, ricordo perfettamente la preparazione della gara e dei giorni che ci hanno portati a quella giornata. Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile e che la Juventus era una grandissima squadra. Tra di noi c’era una grande tensione nel giorno della partita, poi sappiamo tutti come è andata.”
Ricordi
“Mi capita spesso di pensare a quel 13 agosto del 2017, ho tantissimi ricordi di quella giornata e sono tutti davvero molto belli. Non dimenticherò la doppietta di Immobile e la mia rete nel finale, perché meritavamo quella vittoria e quella coppa, soprattutto per i nostri tifosi. Ho vissuto delle emozioni indescrivibili.”
Il gol
“In occasione della mia marcatura, ricordo che Jordan Lukaku corse sulla corsia di sinistra superando De Sciglio, che era il suo diretto avversario. Io ero dentro l’area di rigore e sentivo di essere libero, infatti ho chiamato palla e pregavo affinché Jordan riuscisse a trovarmi. Ricordo che mi affrettai ad impatattare il pallone ed è questa l’ultima immagine che ricordo: il pallone che entrava in una rete tricolore. Conservo l’immagine di questa sfera che si insacca ed il boato dello Stadio Olimpico. Ero stato sopraffatto da quella gioia.”
Esultanza dei tifosi
“Aver segnato un gol vittoria al 93’ in una finale è come un sogno che si realizza, lo stesso che immaginano i bambini. Poi ricordo gli abbracci dei tifosi all’uscita dallo stadio, nei giorni seguenti, ma anche l’affetto che ancora oggi riservano per me. Ringrazio i sostenitori biancocelesti, perché la loro riconoscenza per me è un grande onore”.
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