APPROFONDIMENTI
Addio a Gigi Proietti, “Cavaliere giallorosso” amico dello sport
GIGI PROIETTI ROMA LAZIO – Il mondo dello spettacolo piange la scomparsa di un rivoluzionario del cinema, teatro e tv. Alle prime ore del mattino si è chiuso il sipario sulla vita di Gigi Proietti, arresosi nel giorno del suo 80esimo compleanno ad una complicazione cardiaca. L’attore, protagonista ed interprete di personaggi storici del cabaret italiano, ha portato la romanità in giro per i teatri di tutto il mondo. Una comicità unica, semplice, ma sempre d’effetto. Tra i suoi successi come non citare Mandrake, l’incallito scommettitore in Febbre da Cavallo (1976), o Il Maresciallo Rocca (1996), la serie tv che gli ha aperto una seconda carriera nel mondo del piccolo schermo.
Gigi Proietti, il Cavaliere della Roma
La scomparsa di Gigi Proietti, silenziosa e improvvisa, lascia un senso di vuoto incolmabile, in un momento storico dove il suo sorriso avrebbe giovato. E non poco. Uomo di spettacolo e grande appassionato di sport, l’ex attore non ha mai nascosto la sua passione per la Roma, squadra che ha portato nel cuore sin da bambino. Un amore morboso, quasi maniacale. Nel mondo dello spettacolo girava voce che volesse seguire le partite dei giallorossi in ogni momento, e pur di farlo anticipava o posticipava le prove e gli spettacoli. Quando era impossibilitato, sennò, si faceva accendere il televisore sul set. Nel 2002 è stato nominato Cavaliere della Roma dal Presidente Franco Sensi. L’ex attore ha vissuto con passione vittorie e sconfitte della sua squadra. Molto forte era il legame con Francesco Totti. Dopo l’addio al calcio giocato del Campione del Mondo, dichiarò: “Totti è una presenza ideale che continua a esserci sempre, ma che di fatto non ci sta più. Resta comunque troppo forte la sua presenza, non soltanto come dirigente. Sotto sotto confesso c’era sempre la speranza che un giorno possa dire “Rieccomi qui”.
Roma Lazio: il derby con l’amico Montesano
Un romanista doc, ma sempre rispettoso dei valori dello sport. Gigi Proietti, tifoso coriaceo, non ha mai avuto uscite infelici sulla Lazio, vista solo come una rivale. Amico intimo di Enrico Montesano, suo alter ego biancoceleste, viveva i derby con sportività, sotto il sano ed immancabile principio dello sfottò. Come nel 2016, dopo la vittoria della Roma per 4-1 contro la Lazio: “Quando c’è un risultato così è bene “stasse” zitti, meglio meditare. È più il piacere di vincere in questa maniera che la voglia di fare…siamo satolli“. Sempre sagace e mai offensivo, pungente fu la sua dichiarazione negli anni della dura contestazione dei laziali al presidente Lotito, quando, ironicamente, dichiarò: “Ma io sono pro Lotito! Guai a chi ce lo tocca…“.
Proietti e la Lazio: una rivalità all’insegna dello sfottò
In una delle sue ultime interviste, a La Repubblica, Gigi riconobbe con sportività i valori degli eterni rivali: “Tifo per una squadra che ci fa sempre soffrire per i suoi cali… di zuccheri. Ma il tecnico merita fiducia. Della Lazio non temo solo Immobile, ma la squadra nel complesso. Obiettivamente hanno messo su una bella équipe, Inzaghi ha fatto un miracolo“. Gigi Proietti lascia il palcoscenico della vita, nello stesso giorno in cui lo aveva calcato per la prima volta, ironizzandoci sopra: “Che dobbiamo fa’? La data è quella che è, il 2 novembre”. Il mondo dello sport, in queste ore, sta occupando i social con diversi post in sua memoria. Tra i primi ricordi immancabili quelli delle due società romane. Ciao Gigi, vogliamo ricordarti con un sorriso, perché come ci hai insegnato tu “Potrei esserti amico in un minuto, ma se nun sai ride mi allontano. Chi non sa ride, mi insospettisce“.
Marco Barbaliscia
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