CORONAVIRUS
Coronavirus, il piano di Draghi per le riaperture: tifosi allo stadio dal primo maggio
CORONAVIRUS DRAGHI RIAPERTURE – Riaprire per non dover chiudere nuovamente: è questo il piano di Mario Draghi, che si dice ottimista per la campagna vaccinale e per le cure. Infatti, nei prossimi mesi sono attesi gli anticorpi monoclonali, utili per sconfiggere il Covid-19. Durante la conferenza stampa odierna il Premier ha illustrato le nuove misure in vigore dal 26 aprile.
Aggiornamento delle 20:09, tifosi allo stadio dal primo maggio
Nello schema di decreto che il dipartimento Sport sottoporrà nei prossimi giorni al consiglio dei ministri si indicherà la possibilità, come riferisce l’Ansa, di tornare dal 26 aprile a fare sport anche di contatto – dal calcetto alle partite di altre discipline – nelle regioni in zona gialla. Sempre in zona gialla dal 1 maggio sarà consentito l’accesso del pubblico negli stadi: negli impianti all’aperto fino a un massimo di 1.000 spettatori e al chiuso fino ad un massimo di 500, per tutti gli eventi sportivi agonistici e riconosciuti di preminente interesse nazionale da Coni e Cip.
Le nuove misure
Tornerà, dunque, la zona gialla con un cambiamento sostanziale rispetto al passato. Infatti, si darà precedenza alle attività all’aperto – in cui il tasso di contagio è piuttosto ridotto – con la possibilità per la ristorazione di poter esercitare sia a pranzo che a cena. Cambiamento sostanziale anche per le scuole di ogni ordine e grado, che sono pronte a tornare al 100% in presenza in zona gialla e arancione. Possibili anche gli spostamenti tra regione gialle e con un pass per quelle di diverso colore. Il percorso di ripartenza sarà graduale, ma sono due i fattori che hanno consentito la piegatura della curva epidemiologica. Il primo riguarda le chiusure dell’ultimo periodo, che hanno ridotto il contagio. Il secondo riguarda il piano vaccinale, che sta subendo un’importante impennata. Attualmente l’RT Nazionale è stabile a 0.85 e la prossima settimana si stima sia al di sotto di 0.8. Infatti, tutte le regioni vanno verso il miglioramento della curva epidemiologica. L’Italia, dunque, sembra pronta ad una ripartenza dopo un lungo periodo di sofferenza.
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