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Nazionale, Ferretti: “Verratti sta recuperando”. Poi su Eriksen…
NAZIONALE FERRETTI CONFERENZA – Si avvicina la seconda uscita per gli Azzurri in questi Europei. Dopo la gara di esordio stra-dominata contro la Turchia, l’Italia se la vedrà mercoledì sera contro la Svizzera. Roberto Mancini è ancora alle prese con alcune defezioni della rosa ma il medico della selezione, Andrea Ferretti, è intervenuto in conferenza stampa per parlare delle condizioni dei calciatori italiani.
Il recupero di Verratti
“Il programma di rieducazione di Verratti è iniziato dal secondo giorno di raduno e proseguito senza problematiche, senza intoppi. Ieri lo abbiamo inserito in una partitella, oggi inizia l’ultimo miglio, quello più importante ovvero del lavoro insieme alla squadra e delle sollecitazioni più importanti. Ci auguriamo che tutto proceda come andato finora. Questo percorso è stato condiviso col medico del Paris Saint-Germain, che secondo quanto previsto dalla procedura UEFA e FIFA, per la copertura assicurativa dei giocatori che partecipano alle competizioni internazionali e che vengono da un infortunio, deve essere giudicato guarito anche dal medico del club di appartenenza. La procedura è stata scrupolosamente seguita, abbiamo concordato la conclusione dell’iter riabilitativo. Il CEO Blanc e il Direttore Leonardo ci hanno ringraziati per la collaborazione. Se giocherà contro la Svizzera? Abbiamo ancora tre giorni, questa domanda me la farà tra tre giorni. Vedremo la risposta: è l’ultimo miglio, è iniziato ieri ma è il più difficile. Le risposte sono confortanti. L’incontro col dottor Bodeau è avvenuto a Coverciano alcuni giorni fa, prima dell’inizio della manifestazione ufficiale”.
Le condizioni di Berardi e Florenzi
“Florenzi recuperando da questo lieve, modesto, infortunio muscolare. Da domani contiamo di farlo riallenare, vedremo e non ci poniamo un obiettivo preciso. Berardi invece ha preso una tacchettata forte poco prima di uscire dal campo, ma è un trauma contusivo”.
Il tour de force
“Sono sincero, sono riconoscente per il lavoro dei preparatori atletici. C’è monitoraggio costante dell’attività fisica svolta dai giocatori dall’inizio della stagione. Ci confrontiamo quotidianamente con loro, questo è di grandissimo aiuto. Scienza e preparazione atletica, negli ultimi dieci anni sono progredite incredibilmente”.
Il malore di Eriksen
“Non conosco i dettagli della questione sanitaria. Per quanto si possa fare, nella medicina c’è l’imponderabile e questa ne è una testimonianza. Sarebbe meglio soffermarsi, dal mio punto di vista, su quanto è stato fatto per salvare la vita del giocatore. La prontezza d’intervento dei colleghi, la qualificazione dei colleghi. Faccio parte della commissione medica UEFA, da anni investe in questo, e aveva programmato proprio l’assistenza per questi eventi. La UEFA ha organizzato dei corsi per medici del calcio, diffondendo programmi di questi corsi: la Federazione li ha divulgati, se Eriksen è ancora in vita, lo deve al tipo di organizzazione che la UEFA ha messo in campo per questi eventi. La diffusione e l’uso del defibrillatore, questa è un’occasione per lanciare un appello affinché operatori e gente comune, imparino i principi di base della rianimazione. I giocatori attrezzati per un intervento sul campo? Non sono quei dieci secondi necessari a salvare la vita ma i primi minuti. Qualche nozione base i giocatori ce l’hanno, sono elementari ma potrebbe essere uno spunto per andare un po’ più a fondo nella preparazione del primissimo intervento da parte dei giocatori”.
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