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RASSEGNA STAMPA. Lotito: “Cori razzisti? Manca la cultura. Interrompere le partite? No ostaggio degli imbecilli”
Il presidente Lotito parla di mancanza di cultura e di valori nella società attuale…
Il Messaggero (C.S.). Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha rilasciato un’intervista al quotidiano romano. Oggetto della discussione i cori razzisti negli stadi.
Presidente Lotito, cosa si deve fare per evitare che in futuro negli stadi si verifichino altri episodi di razzismo?
«Occorre cercare di portare quella cultura che da tempo è scomparsa. Oggi, nella nostra società, mancano troppe cose».
Ci può spiegare meglio?
«Credo che spesso manchi il ruolo della famiglia, della scuola dove c’era il maestro, degli oratori che formavano i giovani con valori veri e anche dei partiti che, al di là delle ideologie, distribuivano cultura».
Si rischia, con le attuali regole delle responsabilità oggettiva, che davanti alla follia di pochi a pagare siano le società.
«Sono anni che ripeto che la responsabilità oggettiva va eliminata, almeno dove esistono operazioni di prevenzione messe in atto dal club. Che non può certo rispondere del comportamento del singolo. Certo, se la tifoseria nella sua globalità si comporta in un certo modo…».
La Lazio cerca di prevenire certi comportamenti?
«Lo facciamo da tempo, combattiamo questo fenomeno anche attraverso le vie legali. Eppure, nonostante l’impegno, rischiamo di rimanere ostaggio di questi folli».
Lei è convinto che la battaglia si puòvincere con la cultura?
«Lo sono perché certi comportamenti non sono razionali: fanno parte della logica del branco. Manca l’educazione, e non parlo solo del calcio. Stiamo assistendo al depauperamento dei valori ed esiste solo quello che appare».
Come dire: c’è una parte di gioventù allo sbando.
«Prendiamo i sassi lanciati dai cavalcavia: perché? E nello stadio si acquisisce un ruolo che non esiste, che porta ad agire quasi senza essere consapevoli di quello che si fa. Inoltre, certi comportamenti hanno un’amplificazione mediatica. Tutte situazioni da rimuovere».
Sembra di riascoltare il Lotito moralizzatore di qualche tempo fa, vero?
«E tutti ridevano di me. Invece adesso si capisce quello che volevo: il rispetto degli avversari perché non si deve vincere a tutti i costi. Noi andiamo nelle scuole per insegnare questo e crediamo che lo sport ha una grande capacità di coinvolgimento».
Secondo lei, presidente, è giusto fermare una partita?
«Solo se l’intera tifoseria si comporta in un certo modo. Purtroppo tra ventimila persone ci saranno sempre dieci imbecilli e non si può essere loro ostaggio».
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