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Felipe Anderson: “Immobile è un leader, Sergej il più forte. I tifosi hanno avuto un ruolo determinante”

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FELIPE ANDERSON – Dopo tre stagioni Felipe Anderson è tornato alla Lazio. Una notizia che ha rallegrato l’ambiente e i tifosi laziali. L’esterno si è messo subito a disposizione di Maurizio Sarri, un tecnico che può valorizzare al meglio le potenzialità del calciatore. Il brasiliano è intervenuto ai microfoni della radio ufficiale biancoceleste per rispondere ad alcune domande.

Le parole di Felipe Anderson alla radio ufficiale biancoceleste

“Sembra che non sono mai andato via, è tutto come prima. Da quando sono tornato sono molto felice. C’è un ambiente bellissimo, sia i nuovi che i vecchi calciatori mi hanno accolto molto bene”.

L’affetto dei tifosi

“L’anno scorso sono venuto in vacanza qui a Roma. Erano due anni che non ci venivo e sembrava che ancora giocavo qua. E’ stato incredibile sapere che le persone non avevano dimenticato. Mancava solo che mi dicevano “Dai domenica c’è la partita”. E’ stato bellissimo tornare, il legame che abbiamo creato e questo affetto. Quando sapevo che potevo tornare ero molto felice e motivato. So che possiamo fare ancora meglio”.

Era il momento giusto per tornare?

“Ho sempre voluto giocare nei miei livelli più alti. Nell’ultimo anno ho giocato pochissimo e volevo sentire nuovamente l’atmosfera della Lazio. Non ci ho pensato tanto. I miei amici che avevo lasciato qui mi chiedevano ogni giorno se tornavo e quando”.

L’avventura in Premier League

“E’ stato bello. Ho lavorato tanto sulla forza, è un campionato veloce e loro non pensano tanto alla tattica. Mentre qui è una cosa importantissima. Ho pensato sempre a stare bene fisicamente. Il primo anno è andato bene, il secondo non tanto. Poi da entrambe le parti è arrivata la decisione di lasciarsi. E’ stata una bella esperienza”.

Calcio italiano divertente?

“E’ anche per questo che sono tornato. Quando ho visto che c’era Sarri ho avuto più stimoli. Quando ci ho giocato contro era molto difficile. Lui vuole una squadra che arriva alla domenica e si diverte in campo. Stiamo lavorando molto per arrivare ad alti livelli”.

Il dialogo con Sarri

“E’ bello sapere che è un allenatore che sta puntando tutto su di me. Voglio lavorare sodo per ripagare la sua fiducia. Mi sento più forte e in un momento della mia vita con una pace incredibile. Voglio fare grandi cose qua”.

Ricordi degli anni passati

“A me importa più cosa succede come squadra. E’ stato bello aver segnato, ma non ha contato niente quel gol contro l’Inter nel 2018. L’obiettivo non è stato raggiunto, ma è sempre bello aiutare in ogni forma”.

Su Ciro Immobile

“Sappiamo che lui c’è sempre ed è pronto a segnare. Difficile vedere un attaccante come lui. E’ un leader e si prende cura di tutti. Prende la responsabilità della squadra e tutti lo sanno. In Nazionale è diverso perché ci sono tanti calciatori, ma prima o poi farà la differenza. I numeri parlano per sé”.

Sul mio ruolo

“Ho giocato prima tanto poi poco. Per un giocatore esplosivo bisogna lavorare tanto ed è quello che sto facendo insieme allo staff. Ogni giorno mi sento meglio con tutte le persone che stanno gestendo benissimo tutto ciò. Credo che in pochissimo tempo torneremo ai livelli del primo anno. Mi sento più forte degli anni passati. Sono più maturo come calciatore e persona, mi mancava giocare. Una delle cose, al di là del mio rapporto con la società, i tifosi hanno avuto un ruolo determinante. Stare in un posto dove ti vogliono bene e ti danno la fiducia, tutto ciò mi ha dato un contributo importante”.

L’obiettivo

“Ho dei traguardi e degli obiettivi in ogni partita. Il primo è aiutare la squadra a vincere tutte le partite possibili. Se ognuno fa bene il suo ruolo la squadra va forte. Non importa se bisogna correre di più, però credo il gol arriveranno”.

Qualcosa di diverso?

“Otto anni fa volevamo vincere tutte le partite. In questi ultimi anni la Lazio ha vinto tanto, è andata in Champions League. E’ un gruppo che ha tante ambizioni, i giocatori si allenano bene e tanto per vincere, anche le partitelle in allenamento. E’ una squadra più cattiva e più ambiziosa. La Lazio vuole vincere a tutti i costi, come Sarri”.

Avversario e compagno più forte

“L’avversario che ho incontrato più pericoloso? Sicuramente è stato Van Dijk. Il compagno più forte? Sergej, assolutamente lui”.

Su Luka Romero

“Sarà un giocatore speciale E? difficile trovare calciatori piccoli con cosi tanta esperienza. Lui già analizza tutto e sta attento. Anche Raul, insieme a Luka, sono ragazzi disponibili pronti ad imparare tanto. La loro umiltà li porterà lontano”.

I giovani e i veterani

“La media d’età è bassa alla Lazio. Solo quattro o cinque hanno più di 30 anni. Loro ci servono e ci danno esperienza che col tempo, nel calcio, è importantissima. Ci sono partite più facili e più difficili. Ci confrontiamo e ci aiutiamo”.

Maturazione calcistica

“Volevo fare sempre bene. Non accettavo di sbagliare e chiedevo tanto. Ma nel calcio le cose vengono naturali. La partita è fatta di 90 minuti e uno sbaglio non può farti pensare che andrà tutto male. Bisogna fare le scelte per bene e rischiare un po’ di più”.

Rapporto con Lotito

“Abbiamo sempre avuto un bel rapporto Ha creduto tanto in me da quando mi ha preso dal Brasile. Devo solo ringraziare lui e Tare, hanno creduto in me. Anche quando sono andato via, abbiamo mantenuto i rapporti, è stato molto facile tornare”.

Contro il Milan

“Sappiamo che per arrivare a giocare ai livelli che vogliamo ci vuole un po’ di tempo. E’ stato bello lavorare con queste due vittorie iniziali. Vogliamo trovare la mentalità giusta per entrare in campo Sono sicuro che sarà una bella partita. Però dobbiamo credere e vincere contro tutti”.

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