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RASSEGNA STAMPA. «Mai nascondersi e vincere sempre»
Petkovic indica il percorso da seguire: «Per poter aspirare a qualcosa di più dobbiamo essere costanti per 90 minuti»…
IL CORRIERE DELLO SPORT (F. Patania) Petkovic vuole essere chiaro: «La Lazio del primo tempo rischierebbe di lottare per non retrocedere. Lo scudetto? Può decidere soltanto la Juventus». Ma l’ex tecnico di Young Boys e Sion ha alzato l’asticella: «Noi non ci nascondiamo mai, cerchiamo sempre di vincere. La Lazio del primo tempo non merita questa classifica, nella ripresa abbiamo migliorato tutto. Ogni tanto si devono anche stuzzicare i giocatori per cambiare mentalità, modo di pensare. Oggi ci siamo riusciti nel secondo tempo, ma per poter aspirare a qualcosa di più dobbiamo essere costanti per novanta minuti». Invece la Lazio ha giocato solo nella ripresa e Petkovic dà a sua spiegazione di questo miglioramento nei secondi 45′ minuti: «Abbiamo avuto più testa, più qualità, più convinzione. Nel primo tempo erano mancata aggressività, corsa e spirito di sacrificio nelle due fasi di gioco. E poi troppi passaggi sbagliati. Nella ripresa, a parte il modulo. abbiamo anche ripreso il comando delle operazioni ed espresso una superiorità nel possesso del pallone. L’Atalanta ci ha fatto soffrire, ma alla fine l’abbiamo messa sotto, meritando la vittoria» . Ha dato una mano anche lui con il cambio modulo: «Dobbiamo essere pronti in qualsiasi momento a cambiare modulo e atteggiamento per dimostrare la padronanza del campo. Ma poi è anche un problema di approccio, di voglia di sacrificarsi, di dare un’impronta al proprio gioco. Qualcosa è cambiato nella ripresa» . Ed è arrivato il gol contestato, di mano, di Floccari: «Sicuramente ogni tanto ci vuole un po’ di fortuna. Il tocco di mano di Floccari era involontario. Ci sono gli arbitri a decidere. Poteva fischiare o non fischiare. Questa volta ci è andata bene, in altre occasioni le decisioni sono state a nostro sfavore e non abbiamo protestato. A Napoli abbiamo restituito il gol di Klose, era giusto, ma questa volta il tocco di Floccari è stato involontario. Andiamo avanti. Si continua con la buona fede degli arbitri».
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